Una medicina estetica sempre più
gentile e basata sulla prevenzione, ma anche più tecnologica.
Sono queste le tendenze emerse dal 45/mo congresso della Società
italiana di medicina estetica (Sime), in corso a Roma, da
quest'anno per la prima volta alla Nuvola di Fuksas all'Eur.
Archiviata dunque l'era dell'esagerazione oggi la parola
d'ordine è la naturalezza, l'anti-aging poco visibile e
soprattutto la prevenzione, che ha portato a un allargamento
della fascia d'età di chi ricorre a queste procedure,
soprattutto per quanto riguarda i più giovani. Di qui la
crescita dei trattamenti di 'prejuvenation', molto gettonati
fino alla mezza età - spiega la Sime - L'idea è di far ricorso
alle nuove tecniche gentili di prevenzione, per arrivare il più
tardi possibile e in maniera graduale e non 'trasformante' alle
procedure di correzione. Inoltre le nuove tecnologie digitali e
di Intelligenza artificiale hanno messo a disposizione 'app' di
face editing ed esperienze di realtà aumentate che stanno
entrando sempre di più nelle dinamiche di consulto, preliminari
al trattamento e che permettono di fornire al paziente un'idea
precisa dei risultati.
Cresce inoltre il mercato in Italia: il trend è in aumento in
ogni fascia di età, compresi giovani e giovanissimi. E' ancora
dominato dalla richiesta delle donne (oltre l'80%), ma gli
uomini mostrano un crescente interesse: in particolare, la
richiesta dei trattamenti estetici non chirurgici è aumentata
del 25% dal 2008. Alla base del successo per questa branca della
medicina vi è la 'normalizzazione' e l'accettazione sociale di
queste procedure, in gran parte trainata dai social media. Una
consistente fetta di mercato è occupata dalla fascia d'età 19-34
anni, che effettua il 40-45% delle procedure ed è la più
influenzata dalle mode e dai trend social. Il 35-40% delle
procedure è appannaggio della fascia d'età tra i 35 e i 50 anni,
il che suggerisce che la richiesta di trattamenti preventivi sia
in aumento prima di approssimarsi alla soglia della mezza età.
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