Parolin, che ieri ha
cominciato il suo viaggio in Ucraina dalla regione occidentale
di Lviv e che domani, 21 luglio, presiederà la celebrazione
conclusiva del pellegrinaggio dei cattolici di rito latino nel
Santuario mariano di Berdychiv, si è diretto nella città
portuale di Odessa, a sud del Paese, rivolgendo il suo grazie
per l'accoglienza manifestata sin dal suo approdo in questa
nazione.
Il suo saluto cordiale è stato indirizzato al vescovo, ai
sacerdoti presenti, ma anche ai rappresentanti della Chiesa
ortodossa [Chiesa ortodossa d'Ucraina, proclamata autocefala da
Costantinopoli nel 2019, ndr], ai laici, ai rappresentanti
dell'amministrazione, all'ambasciatore e a tutte le persone che
si sono raccolte in questo luogo a pregare. Soprattutto, ha
rimarcato di portare la vicinanza, la presenza e la benedizione
di papa Francesco che "segue con tanta attenzione, con tanta
preoccupazione, con tanto dolore la situazione".
Ai media vaticani, il cardinale confida che, appena ha messo
piede nel Paese dell'est Europa travagliato da una guerra da
quasi due anni e mezzo, ha sentito in maniera particolare il
dolore di questo popolo. E mentre il vescovo ha commemorato i
caduti in guerra con una candela in cattedrale, si è palesato il
dolore di chi ha perso i propri cari, ha affermato Parolin, e di
chi è rimasto ferito.
Riferisce il porporato di aver appreso che "tantissimi sono
rimasti invalidi". Si unisce pertanto alla sofferenza "di coloro
che piangono per la distruzione delle loro proprietà, di coloro
che hanno dovuto partire e rifugiarsi altrove. Il dolore di
tutti coloro che in qualche maniera sono coinvolti in questa
terribile guerra".
Il dolore da un lato, la speranza dall'altro.
L'incoraggiamento del rappresentante pontificio è forte: "Io
credo che come cristiani non dobbiamo perdere la speranza, la
speranza che per la grazia del Signore riesce a toccare anche i
cuori più duri". Auspica che, "anche con la buona volontà di
tante persone, si possa trovare una strada per arrivare ad una
pace giusta". In questa direzione conferma lo sforzo e l'impegno
della diplomazia vaticana.
Alla vigilia della festa della Madonna, che sarà celebrata
domani a Berdychiv, anticipa che ci si affiderà proprio alla
Madonna, Regina della pace. "Io spero che anche questa visita,
come anche le precedenti, quella per esempio del cardinale
Zuppi, possano portare un piccolo contributo a costruire la
pace, un cammino di pace in questa terra", chiosa ancora
Parolin.
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