La Banca centrale cinese ha
sorpreso i mercati conducendo, per la seconda volta questa
settimana, un'operazione non programmata di limatura sui
prestiti con tassi nettamente più bassi, negli sforzi per
fornire stimoli a sostegno di un'economia in difficoltà. Dopo la
sforbiciata del 22 luglio di 10 punti base al prime rate Lpr a
uno e a 5 anni, la Pboc ha emesso 200 miliardi di yuan (27,5
miliardi di dollari) in prestiti a un anno al 2,3% nell'ambito
della linea di prestiti a medio termine (Mlf), in calo di 20
punti base. L'istituto ha immesso nei mercati 235,1 miliardi di
yuan con pronti contro termine a 7 giorni all'1,7% dall'1,8%.
Il taglio al tasso Mlf, che è quello con il quale la Banca
centrale presta denaro alle istituzioni finanziarie, è il primo
in quasi un anno mentre Pechino tenta di fornire stimolare alla
crescita economica in fase di stallo. L'ultimo intervento era
stato di 15 punti base, effettuato ad agosto 2023 per sostenere
la ripresa post-pandemia della Cina. In genere, le decisioni sul
tasso Mlf arrivano a metà mese.
La serie di misure adottate sui tassi rimarca ancora il
ricorso della Cina alla leva monetaria per rianimare soprattutto
la fiducia delle imprese e la domanda delle famiglie,
nell'ambito della grave crisi del settore immobiliare. Il
governatore Pan Gongsheng, tra l'altro, aveva detto a giugno che
il tasso di pronti contro termine inverso (reverse repo) a 7
giorni avrebbe svolto essenzialmente il ruolo di tasso di
riferimento principale.
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