Mercati azionari ancora in
posizione di attesa in vista del vertice di Jackson Hole, con la
speranza che da lì vengano segnali concreti dalle banche
centrali sulla politica di riduzione dei tassi. E in questo
clima la Borsa di Milano è stata di qualche frazione la migliore
in Europa, con l'indice Ftse Mib che ha concluso in crescita
dello 0,72% a 33.312 punti e l'Ftse All share in identico
aumento a quota 35.471.
Tulle le Borse del Vecchio continente comunque hanno concluso
in timido rialzo: Parigi, Francoforte e Amsterdam in aumento
dello 0,5%, con Madrid positiva dello 0,3%. Più cauta Londra, in
crescita comunque dello 0,1%.
Gli operatori europei non hanno potuto vedere i verbali
dell'ultima seduta del Federal Open Market Committee della Fed
che vengono distribuiti a listini ormai chiusi, ma anche il
settore del titoli di Stato si è mosso calmo, con lo spread tra
Btp e Bund tedeschi a 10 anni in marginale ribasso a 136,7 punti
base e il rendimento del prodotto del Tesoro al 3,55%. Si è
rafforzato invece ancora l'euro, salito ai massimi da un anno a
1,114 contro il dollaro.
Sul fronte dell'energia prezzo del gas in decisa discesa sul
mercato di Amsterdam, con il future sul metano con consegna a
settembre sceso del 2,4% a 37 euro al Megawattora ed è in
ribasso anche il petrolio, sceso fino a 72 dollari al barile.
In questo contesto in Piazza Affari il titolo migliore è
stato quello di Saipem, cresciuto del 3,3% a 2,07 euro sulle
ipotesi di un nuovo contratto da parte di Saudi Aramco. Molto
bene anche Ferrari (+2,5% con uno scatto nel finale), con
Recordati e Moncler saliti di oltre due punti percentuali. Tra
le banche fiacca Unicredit (-0,2%), mentre il gruppo più debole
nel paniere a elevata capitalizzazione è stato Tim in ribasso
dello 0,7% tenendo comunque la quota dei 0,23 euro.
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