Si sono avvalsi tutti della facoltà
di non rispondere i primi ultrà milanisti ed interisti
interrogati stamattina nel carcere milanese di San Vittore,
davanti al gip Domenico Santoro e ai pm, dopo il maxi blitz di
due giorni fa della Dda milanese, di Polizia e Gdf.
In particolare, sono rimasti in silenzio Francesco Lucci,
difeso dall'avvocato Jacopo Cappetta e tra i capi della curva
Sud milanista, nonché fratello del leader Luca (sarà sentito più
avanti, non stamattina come scritto in precedenza), Riccardo
Bonissi e Luciano Romano, anche loro accusati di far parte
dell'associazione per delinquere della curva rossonera.
Infine, ha deciso di non rispondere alle domande anche Andrea
Beretta, l'ormai ex capo della curva Nord interista e che era
nel direttivo assieme a Marco Ferdico e Antonio Bellocco,
quest'ultimo esponente dell'omonima cosca della 'ndrangheta e
ucciso proprio da Beretta, che è in carcere per l'omicidio dal 4
settembre scorso.
Gli interrogatori andranno avanti anche nel pomeriggio e
domani, ma la linea dei sedici ultrà finiti in carcere appare
chiara: silenzio davanti al giudice.
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