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Mortensen, il mio western femminista ispirato a mia madre

Mortensen, il mio western femminista ispirato a mia madre

Regista de I morti non soffrono, Kamala Harris vincerà

ROMA, 18 ottobre 2024, 15:34

Redazione ANSA

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Un western anomalo questo 'The Dead Don't Hurt - I morti non soffrono' di Viggo Mortensen, allo stesso tempo femminista, romantico ed esistenziale ambientato ai margini della Guerra di secessione americana. Presentato oggi al Rome Film Fest dopo un'anteprima a Toronto il film - in sala con Movie Inspired dal 24 ottobre e il secondo da regista dell'attore che ha scritto anche sceneggiatura e colonna sonora -, racconta di un silenzioso immigrato danese Holger (Mortensen) che incontra al mercato del pesce di San Francisco una donna canadese molto tosta di nome Vivienne (Vicky Krieps). I due si innamorano e vanno a vivere dopo poco in una piccola casetta di legno, davvero troppo isolata, in California vicina alla nascente città di frontiera Elk Flats.
    Un film comunque quello di Mortensen dedicato alla madre come si legge nei titoli di coda: "Ho cominciato a scrivere questo film senza sapere che sarebbe diventato un western - dice in conferenza stampa -. Ero in Spagna, a Madrid, durante il Covid bloccato a casa e così ho immaginato di scrivere una storia dove poter collocare una donna forte e indipendente come mia madre.
    Pensavo dove posso collocare una donna così libera? E dopo un po' ho pensato che le frontiere del West sarebbero state perfette".
    Una donna come Vivienne potrebbe ricordare Kamala Harris? "Vivienne for president! Perché no - replica Mortensen scherzando - la Harris è una donna sensibile, aperta e diretta e non è cero una che si fa sottomettere dagli uomini. Molto probabilmente diventerà un eccellente presidente degli Stati Uniti d'America, ma il problema è forse un altro: sebbene ci siano già stati alcuni capi di stato donna in passato continua comunque ad esserci una certa riluttanza ad accettarli anche da parte delle stesse donne. Credo che sia comunque sufficientemente forte la sua candidatura e vincerà sicuramente il voto popolare, ma il fatto è - sottolinea- che negli States c'è un sistema arcaico che a volte non favorisce questo voto popolare perché il collegio elettorale può annullare o mitigare quest'ultimo".
   

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