"Sono vecchio e non so quanto il Signore mi concederà ancora": Papa Benedetto XVI lo ha ripetuto più di una volta durante i suoi viaggi, mentre fin dai primi giorni del pontificato ha accennato alla necessità di dover dosare le proprie energie. Eletto papa a 78 anni - quando pensava di poter tornare a casa e ai suoi studi dopo oltre due decenni a Roma - Benedetto XVI, pur consapevole dei propri limiti, non ha rifiutato l'eredità fisicamente più faticosa del predecessore: visitare le frontiere del cattolicesimo contemporaneo e del mondo, incontrare i popoli, dialogare con cristiani e non cristiani.
"Naturalmente - aveva confessato nel libro-intervista 'Luce del mondo' del 2010 - a volte sono preoccupato e mi chiedo se riuscirò a sopportare il tutto anche solo dal punto di vista fisico. Le visite pastorali chiedono tanto ad uno come me".
Oltre 50 le missioni fuori del Vaticano - 24 all'estero, 30 in Italia - sono all'attivo del pontificato di Joseph Ratzinger. Prima del "globe-trotter" Wojtyla - che ha viaggiato 104 volte all'estero e 104 in Italia - Paolo VI aveva inaugurato i viaggi extraitaliani dei papi d'epoca moderna, ed era stato 9 volte fuori d'Italia. Il primo viaggio del pontificato ratzingeriano é in Italia: poco più di un mese dopo l'elezione, il 29 maggio 2005, è a Bari per chiudere il congresso eucaristico nazionale. I primi due viaggi fuori d'Italia sono ancora nel solco di papa Wojtyla: a Colonia nell'agosto 2005 partecipa alla Giornata mondiale della gioventù per adempiere alla promessa fatta da Giovanni Paolo II ai ragazzi cattolici; in Polonia a maggio 2006 si fa pellegrino sui luoghi wojtyliani e taglia il cordone ombelicale con il predecessore. Segue la visita a Valencia, a luglio 2006 per l'incontro mondiale delle famiglie, e, a settembre dello stesso anno, il viaggio in Baviera.
Questo, nato come ritorno alle radici e incontro con un Paese simbolo della situazione dei cattolici occidentali, si trasforma in crisi con l'Islam, a causa della incauta citazione contro Maometto che il professore Ratzinger, peccando di ingenua impoliticità, inserisce nella Lectio magistralis davanti agli accademici di Ratisbona. Così la successiva missione internazionale, in Turchia a novembre-dicembre 2006, vede molto ridimensionato il motivo originario, tutto ecumenico, e si trasforma in una ricucitura, peraltro riuscita, delle relazioni con il mondo islamico. In Brasile a maggio 2007 Benedetto XVI apre la assemblea dei vescovi latinoamericani e si confronta con i temi del sud del mondo. Il 2008 si ricorda per le missioni di Benedetto XVI negli Stati Uniti - dove viene accolto affettuosamente e trionfalmente e dove apprezza il rapporto tra dimensione pubblica e religioni - e in Australia per la Giornata mondiale della gioventù, - un raduno che stupisce gli australiani per l'allegria dei protagonisti e un'occasione per incontrare vittime di preti pedofili. Il 2009 si connota per la missione in Camerun e Angola - dove la polemica sui preservativi offusca la voce pro Africa e Paesi poveri che Ratzinger leva con analoga forza del predecessore - e per quella in Terra Santa, un successo e un capolavoro di attenzione pastorale e diplomazia.
Primo viaggio del 2010 è a Malta, dove Benedetto XVI suscita una impressione profonda nelle vittime di abusi di preti. Echi dello scandalo dominano anche le tappe in Portogallo e a Cipro, mentre nel Regno Unito papa Ratzinger tocca il cuore del popolo per il suo incontro con l'anziana Regina e per la rievocazione dell'impegno dei britannici contro il nazismo. L'anno si chiude con la tappa a Barcellona e Santiago di Compostela, per la consacrazione della Sagrada Familia, capolavoro dell'architetto catalano Guadì.
Nel 2011 prime tappe internazionali a Zagabria e poi a Madrid per la XXVI Giornata mondiale della gioventù. Dopo Bari i viaggi in Italia portano Benedetto XVI su e giù per la Penisola, tra l'altro a Verona, a Pavia, in Abruzzo tra i terremotati, a San Giovanni Rotondo tra la devozione popolare a padre Pio, a Cagliari, dove invita i cattolici a formare una nuova generazione di politici, a Carpineto Romano, sulle orme di Leone XIII, padre della dottrina sociale della Chiesa, a Palermo, Venezia, Aquileia e San Marino. Nel giugno 2012, il Pontefice è nelle zone compite dal terremoto in Emilia Romagna.
Del 4 ottobre 2012 è la visita al Santuario di Loreto, nel 50mo anniversario del celebre pellegrinaggio del beato papa Giovanni XXIII in quella località mariana. Memorabile è il 24/mo viaggio internazionale e quarto in Asia, che Benedetto XVI ha compiuto, nel settembre 2012, in Libano. Un "viaggio coraggioso", in un "contesto difficile e drammatico", venne definito da più parti; un viaggio che il Vaticano non ha mai pensato di cancellare dall'agenda, neppure allo scoppio del conflitto siriano. Prima ancora era avvenuto lo storico viaggio che ha portato il Pontefice, a fine marzo 2012, a Cuba e in Messico.
A L'Avana Benedetto XVI ha celebrato la messa nella Plaza de la Revolucion, luogo simbolico del regime e teatro delle grandi adunate castriste, e nelle ore finali della sua visita a Cuba ha incontrato il 'lider maximo' della rivoluzione, l'anziano e malato Fidel Castro. E se da una parte il Papa ha chiesto più libertà per la chiesa cubana, dall'altra, nel suo congedo da Cuba, ha preso posizione contro le "misure economiche restrittive imposte dal di fuori del Paese"che "pesano negativamente sulla popolazione".
Pochi mesi prima, Papa Ratzinger aveva compiuto altri due viaggi importanti: nel novembre 2011 era stato per la seconda volta in Africa, in Benin, e più esattamente a Cotonou, la città più popolosa del Paese, e Ouidah, l'antica città degli schiavi. Qui il Papa aveva pregato con i fedeli di tutta l'Africa occidentale, e infuso "coraggio" ai malati di Aids, ricordando che "meritano rispetto e amore". Nel settembre 2011, infine, Benedetto XVI aveva compiuto uno dei viaggi più intensi del suo pontificato in Germania.
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