Il corpo riverso in terra in un lago di sangue, una profonda ferita al petto, traccia di un'escoriazione al naso, la bocca sporca di sangue. E nella stanza nessuna traccia del coltello.
Questa la scena che si sono trovati davanti gli investigatori quando ieri sera sono arrivati alla Domus Nascimbeni: il corpo di Jonathan Lucas era ormai privo di vita, il sangue usciva dalla bocca ma dell'arma che aveva provocato la profonda ferita al petto, tanto profonda da recidere aorta e forse esofago, non v'era traccia. Il coltello, successivamente recuperato, è stato appurato che era stato acquistato a Roma. Dettagli che potrebbero cambiare lo scenario nel quale è maturata la morte del sedicenne svizzero: forse non proprio un gioco finito male, forse una lite, forse uno scherzo sfuggito di mano.
La scolaresca era in gita a Roma e viene da un cantone francese della Svizzera. Gli agenti della Squadra mobile stanno ascoltando i ragazzi per ricostruire i fatti.
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