Il tentativo di mediazione sul ddl costituzionale in capigruppo "ha avuto esito negativo, per cui stiamo riprendendo le votazioni". Lo comunica il presidente del Senato Pietro Grasso, alla ripresa dei lavori in Aula. "Abbiamo solo perso tempo per una mattina intera", dice il capogruppo di Ncd Maurizio Sacconi, al termine della riunione dei capigruppo, nel rendere noto il fallimento del tentativo di mediazione avviato sulla base della proposta di Vannino Chiti. "Non c'è nessuna disponibilità di Sel e M5S a modificare il loro comportamento parlamentare per concentrare il lavoro su temi da loro stessi ritenuti prevalenti".
E' subito scontro nell'Aula del Senato, alla ripresa delle votazioni sull'articolo 1 del ddl costituzionale del governo. All'esame è infatti un emendamento di Sel sul Senato elettivo e la riduzione dei deputati, che afferma che "le due Camere sono elette a suffragio universale e diretto" e che i deputati sono "trecentosessanta", mentre i senatori sono "centottanta". La proposta di modifica, su cui è previsto il voto segreto, fa subito infiammare il dibattito in Aula, con uno scontro tra maggioranza e opposizione. Di fronte al rischio di votare subito con voto segreto il Senato elettivo e la riduzione del numero dei deputati, la senatrice del Pd Rita Ghedini chiede il voto per parti separate. Ma il relatore Roberto Calderoli fa notare che non si reggerebbero da soli i commi seguenti. E allora Ghedini propone l'inversione dell'ordine del giorno anticipando il voto su un emendamento successivo dei relatori. M5s e Sel protestano: "E' un trucco, un artificio per non fare il voto segreto".
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