"Ho visto i filmati, ho sentito più volte il sindaco Sboarina egli assessori Bottacin e De Berti, ho visto devastazione". Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, arrivato a Verona per un sopralluogo nelle zone più colpite dall'uragano che ieri pomeriggio si è abbattuto sulla città scaligera. "Abbiamo già sentito i massimi responsabili nazionali - ha spiegato -, Verona deve essere aiutata in questa tragedia e bisogna dare seguito a questo: è necessario aiutare i veronesi e per questo ho già firmato lo stato di calamità". "Non possono non ricordare - ha aggiunto Zaia - per la vicinanza che ho al mondo dell'agricoltura, quello che è successo in Valpolicella. Non è solo una realtà economica importante, ma un biglietto da visita internazionale: significa Amarone". A Verona "almeno venti vie sono totalmente allagate, 600 alberi crollati, devastate le Torricelle che è uno dei simboli della città. Ci rimbocchiamo le maniche e vediamo di portare a casa i risultati" ha concluso Zaia.
"La firma dello stato di emergenza è di responsabilità e si fa solo quando ci sono gli elementi per dichiararlo. E a Verona ci sono tutti i presupposti". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel punto stampa al municipio di Verona sull' 'uragano' che ieri ha sconvolto la città scaligera. "Questa tragedia - ha spiegato - è paragonabile, anche se su altra scala, all'alluvione del 2010, al disastro di Vaia, all'acqua alta di Venezia dell'anno scorso, alla tromba d'aria sul Brenta". "Non interessa tutta la città - ha osservato -, ma a macchia di leopardo". Zaia ha raccontato la sua perlustrazione delle aree colpite. "Ho visto cittadini con le lacrime agli occhi - ha raccontato il governatore veneto -, ma già con gli attrezzi in mano per rimettere le cose a posto". "E la miglior risposta a certe polemiche e agli sciacalli sono le palle che hanno i cittadini che hanno iniziato a pulire e nessuno è rimasto seduto con le mani in mano" ha concluso Zaia.
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