Da Cossiga a Denis Verdini, passando per Razzi e Scilipoti; sono diversi i momenti della Seconda Repubblica in cui una maggioranza ha proseguito la legislatura nonostante il venir meno dell'appoggio di uno dei partiti che inizialmente sostenevano il governo.
Dopo la caduta del governo Prodi il 9 ottobre 1998 per il venir meno dell'appoggio del Prc, Francesco Cossiga teorizzò un centrosinistra alternativo a quello dell'Ulivo di Prodi, dando vita all'Upr, sul modello dell'omonimo partito francese.
Nacque il governo D'Alema e l'Upr si trasformò poi in Udr e infine Udeur, guidato da Clemente Mastella, che poi dieci anni dopo , il 24 gennaio 2008, determinò la caduta del governo Prodi II.
Nel 2010 fu Denis Verdini l'artefice del salvataggio del governo Berlusconi, a cui Fli di Gianfranco Fini aveva tolto la fiducia. Nelle settimane che precedettero il voto alla Camera, il 14 dicembre, Verdini creò il gruppo dei "Responsbaili" partendo addirittura da due deputati di Italia dei Valori dell'arcinemico Antonio Di Pietro, cioè Scilipoti e Razzi. I loro voti furono determinanti.
Ancora Verdini fu il protagonista di un altro "soccorso azzurro" questa volta del governo di Matteo Renzi. L'ex pupillo di Berlusconi il 29 luglio 2015 diede vita al gruppo di Ala, per sostenere le riforme costituzionali, e fu determinante in alcune occasioni in cui occorse la maggioranza assoluta proprio sulle riforme.
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