"In politica l'eredità non si riceve,
si prende. È arrivata una giovane signora e si è presa l'eredità
di Silvio Berlusconi: il centrodestra oggi è Giorgia Meloni". Lo
dice Pier Ferdinando Casini, in un'intervista a La Stampa.
Senatore, lei ha condiviso un pezzo di strada politica con l'ex
premier. Forza Italia può sopravvivere all'assenza, sia pur
temporanea, del leader? "Forza Italia è un partito personale, ma
lo sono quasi tutti i partiti della Seconda Repubblica. Dopo la
fine della Prima Repubblica, non c'è stata più la capacità di
costruire forze politiche indipendenti dalla figura dei leader -
risponde - . A questo discorso si sottrae forse solo il Pd, che
è in crisi per altre ragioni, ma è contendibile ed è stato
dimostrato alle ultime primarie". "Se il partito di Silvio
Berlusconi sarebbe in grado di affrontare un congresso? Dovessi
rispondere oggi, per quanto sembra, direi di no - sottolinea
Casini -. Dopo quarant'anni di vita pubblica ho però imparato
che in politica, quando ci si trova in un vicolo cieco, si
possono scoprire risorse interessanti. Magari proprio nel
momento di crisi Forza Italia riscopre la sua vocazione di
partito popolare". "Per anni ci siamo interrogati su chi avrebbe
raccolto l'eredità di Berlusconi- ripete il Senatore -. C'è
stato un lungo elenco di ipotetici successori: Fini, Tremonti,
poi Alfano, Tajani, qualcuno avrà fatto anche il mio nome. Ma in
politica l'eredità si prende, non si riceve. E dunque, è
arrivata una giovane signora di destra e si è presa l'eredità di
Berlusconi. Il centrodestra oggi è Giorgia Meloni", ribadisce
Casini.
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