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Berlinale: sfilano il lungo e il decollete' al Festival di Berlino

Berlinale: sfilano il lungo e il decollete' al Festival di Berlino

E' partita ieri la macchina del Festival piu' impegnato

06 febbraio 2015, 12:08

Redazione ANSA

ANSACheck

Toni Garrn © ANSA/EPA

Toni Garrn © ANSA/EPA
Toni Garrn © ANSA/EPA

E' partita ieri la macchina del Festival di Berlino - considerato il maggiore per dimensioni al mondo con circa 450 pellicole e fino a 350.000 presenze - e il primo ciak è stato per la giuria.

I sette giurati, compreso il loro presidente, il regista, produttore, sceneggiatore americano Darren Aronofsky, hanno aperto  la 65/a rassegna con la prima conferenza stampa.

Fra i tanti film al suo attivo, Black Swan e The Wrestler, premiato con l'Orso d'oro al Festival di Venezia nel 2008.

Aronofsky, presidente navigato in quanto lo è stato anche a Venezia nel 2011, ha ammesso di avere una certa esperienza, ma che in generale il giudizio sui film e i premi assegnati è "molto soggettivo" e condizionato dalla giuria. Con un sorriso stampato in volto, ha detto che il clima fra giurati è ottimo: "Ci intendiamo fra di noi già benissimo", prima ancora di avere cominciato la maratona per la visione di tutti i film in concorso, 19 in tutto.

Il primo ieri sera, Nessuno vuole la notte, di Isabel Coixet con Juliette Binoche. E' il secondo film di una donna a inaugurare il Festival dopo Margarethe von Trotta anni fa.

Affiancano il presidente nella giuria altri nomi di spicco: l'attrice francese Audrey Tautou (interprete di film come Il mondo meraviglioso di Amelie e Coco Chanel), l'attore tedesco Daniel Bruehl (indimenticabile esordiente alla Berlinale 11 anni fa in Good Bye Lenin, cui sono seguiti infiniti ruoli fra cui in Inglourious Basterds o Rush), la produttrice italo americana Martha De Laurentiis, vedova di Dino De Laurentis (che ha prodotto innumerevoli film, uno fra tutti Hannibal), il regista sudcoreano Bong Joon-ho (Cani che abbaiano non mordono, Memorie di un assassino e, nel 2014, Snowpiercer), la regista peruviana Claudia Llosa (vincitrice dell'Orso d'oro nel 2009 con Una perla di eternità, nominato anche l'anno successivo all'Oscar come miglior film straniero) e il regista, sceneggiatore e produttore Usa Mattew Weiner (autore della fortunata serie tv Mad Men, del film Are you here, nonché sceneggiatore delle serie tv Becker, The naked truth e The sopranos). Martha De Laurentiis, presente nel 2014 al Festival nella giuria dei Giovani Talenti, ha sottolineato di essere "rimasta molto impressionata dagli investimenti della Berlinale e dell'Europa" nel settore.

Già solo il numero dei film che vengono mostrati è "impressionate", ha detto. La Tautou ci ha tenuto a precisare che nessuno nella giuria è animato da cattive intenzioni: "Non votiamo contro qualcuno ma per qualcuno". Personalmente poi, ha aggiunto con una stoccatina ai giornalisti, "le recensioni dei critici non le leggo più".

La regista peruviana Llosa ha sottolineato la diffusione e "l'incredibile evoluzione del cinema in America Latina". Lo spagnolo peraltro, come aveva ricordato giorni fa il presidente del Festival, Dieter Kosslick, è la lingua più parlata quest'anno alla Berlinale. Daniel Brühl, habitué del Festival gli anni passati con film in cui recitava, ha scherzato dicendo che questa volta niente feste, gli tocca lavorare: "Andrò poco ai party e berrò poco alcool", la mole di film da visionare è enorme. Il Festival si chiude ufficialmente il 15 febbraio, ma il vincitore dell'Orso d'oro fra i 19 film in concorso sarà reso noto il 14. (

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