Il Giappone ha battuto il Sudafrica 34-32 nella seconda giornata del Mondiale di rugby, scrivendo una pagina nella storia del torneo iridato, con la squadra n.13 nel ranking che mette sotto la numero tre. Non solo il risultato, ma anche il modo in cui si è concretizzato rimarrà a lungo nei ricordi, soprattutto dei sudafricani, che nel recupero erano avanti 32-29 prima di subire in extremis la meta decisiva di Karne Hesketh, nel tripudio di uno stadio stracolmo di tifosi in maglia biancorossa. L'esordio nel Gruppo B per gli Springboks, tradizionali accreditati per la vittoria finale, è stato quindi scioccante, ma anche i giapponesi, guidati in panchina dall'asutraliaano Eddie Jones, alla fine apparivano quasi increduli per l'impresa compiuta. Basti pensare che il Giappone non vinceva un incontro al Mondiale dal 1991, mentre il Sudafrica, campione nel 1995 e nel 2007, non aveva mai perso nella partita di apertura. L'uomo del match per gli asiatici è stato l'estremo Goromaru, che ha messo a segno 24 punti, frutto di una meta, due trasformazioni e cinque punizioni, mentre le le altre due realizzazioni del Giappone, che aveva chiuso il primo tempo in svantaggio 12-10, portano la firma di Leitch ed Hesketh. Il Sudafrica ha realizzato quattro mete, tre delle quali trasformate, e due punizioni. Dopo l'ultima di queste, messa tra i pali da Pollard a 7' dal fischio finale, il Sudafrica è stato però posto sotto assedio. Il Giappone ha insistito con coraggio e determinazione, rifiutando anche di calciare una punizione, per segnare una meta vincente, obiettivo raggiunto all'ultimo secondo.
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