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In evidenza
In evidenza
Comincia più che bene l'avventura
della Lazio nell'Europa League della nuova formula che, con la
formula del girone unico, ricalca quella della Champions League.
Il tecnico Marco Baroni fa il turn over e contro la Dinamo Kiev
che in Coppa affronterà anche la Roma in avanti torna alla
formula dell'unica punta, con Dia in campo e Castellanos in
panchina. Infatti Pedro gioca nel tridente alle spalle del
centravanti designato. Le alternative non deludono, Vecino e
Delu Bashiru, quest'ultimo dopo un avvio in sordina, sono fra i
trascinatori della squadra e Baroni festeggia con un 3-0 in
trasferta, seppure ad Amburgo e non a Kiev, a il proprio esordio
assoluto da tecnico in Europa. Detto tutto questo, va
sottolineata anche la differenza fra le due squadre, perché la
Lazio, nonostante qualche sortita offensiva pericolosa degli
avversari, è apparsa nettamente superiore, al punto da chiudere
il match già nei primi 45', e poi di contenere nella ripresa
visto che domenica all'ora di pranzo dovrà fare visita alla
capolista Torino. Così la partita è già chiusa al 35', quando la
Lazio è avanti di tre reti contro una squadra, quella ucraina,
capace di impensierirla soltanto per pochi minuti dopo aver
subito la prima rete. La differenza è stata netta. A sbloccare
il match aveva pensato Dia dopo appena quattro minuti di gioco:
l'ex della Salernitana scambiava con Pedro e poi batteva il
portiere avversario con un tiro di destro. C'erano poi due
'brividi', uno per parte, prima per una punizione di Shaparenko,
'gioiello' della Dinamo, neutralizzata da Provedel nonostante
una leggera deviazione che avrebbe potuto impensierirlo, e con
un colpo di testa di Dia che colpiva bene il pallone ma non
trovava la porta. Al 33' raddoppio laziale con Dele-Bashiru,
fino a quel momento in ombra, che riceveva su verticale perfetta
di Vecino e davanti a Bushchan lo batteva senza problemi. Quasi
subito dopo il tris, e questa volta Dele Bashiru vestiva i panni
dell'uomo assist per Dia che, lasciato praticamente solo in
area, segnava con un colpo di testa. Al 42' la Dinamo, che aveva
provato a reagire, sfiorava il gol con una punizione sulla quale
Provedel si esibiva in una spettacolare parata. In precedenza
aveva creato qualche apprensione Pikhalonok con un rasoterra dal
limite. In chiusura di tempo ci provava anche Yarmoleno, e anche
questa volta Provedel dimostrava di meritare la fiducia del suo
allenatore. Nella ripresa i ritmi calavano, complice anche il
fatto che la Lazio non spingeva più sull'acceleratore, anche se
sfiorava il quarto gol con Pedro e Isaksen. Protagonista
diventava l'arbitro greco Sidiropoulos, fino a quel momento
'avaro' di cartellini, che nel giro di pochi minuti espelleva
l'appena subentrato Braharu, per un pestone a Zaccagni, e poco
dopo Noslin, che aveva sostituito Dele Bashiru tre minuti prima,
per una presunta gomitata a palla lontana. Per il resto, un paio
di interventi di Provedel e niente altro. La prima è buona, la
Lazio esulta per questi tre punti (meritati) in Europa.
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