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Ansa - di Alessandra Magliaro.
Da pochi giorni, da inizio gennaio 2025, in Europa è in vigore l’obbligo della raccolta differenziata dei tessili; un obbligo che l’Italia come anche altri paesi ha anticipato al 2022. E sono previste multe salate, fino a 2500 euro, per chi getta i rifiuti tessili nell'indifferenziato.
Quella sui rifiuti tessili è una sfida ecologica fondamentale che l'industria della moda ma anche tutti noi consumatori dobbiamo affrontare con grande responsabilità e senso civico.
La gestione dei rifiuti tessili è fondamentale perché si comprano sempre più capi di abbigliamento ma il tempo medio di utilizzo degli stessi si è ridotto. C'è un tema di fast fashion, ossia di moda a prezzi low cost e di breve durata, c'è un tema di gestione dei magazzini e di produzione di moda in generale e c'è un tema che riguarda i singoli cittadini sulla dismissione dei capi tessili: per ciascuno di questi casi c'è, oltre a tutto, anche un problema ambientale di smaltimento e riciclo. Buttare nei cassonetti gialli è una buona idea? Meglio sapere prima come funzionano. Per affrontare il problema dello smaltimento innanzitutto è necessario ridurre i consumi, migliorare (davvero) il sistema di raccolta e riciclo e sensibilizzare le persone su pratiche più sostenibili.
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