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Prove di distensione all'indomani delle polemiche tra Tel Aviv e il Vaticano. Oggi dall'Ambasciata israeliana presso la Santa Sede sono arrivati, via X, anche gli auguri ai cristiani per una buona Quaresima, cominciata ieri con il Mercoledì delle Ceneri. L'ambasciata in realtà rilancia e fa sue le parole di un post della mamma di uno degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas.
A parlare nel video, non solo rilanciato dall'ambasciata d'Israele ma in evidenza anche sul portale di informazione del Vaticano, è Rachel Goldberg-Polin, la mamma di Hersh, 23 anni, uno degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso. La donna aveva già augurato "un felice Natale" a Papa Francesco con un video circolato il 23 dicembre, e un mese prima, il 22 novembre, lo aveva salutato di persona apprezzandone l'atteggiamento "partecipato e molto compassionevole". In quella occasione Rachel Goldberg aveva mostrato a Papa Francesco il video di Hamas in cui si vede il ragazzo, che quel 7 ottobre era al Nova Party, caricato su un veicolo dai terroristi mentre cerca di arginare la profonda ferita al braccio provocata da una granata lanciata da un miliziano.
Oggi la mamma di Hersh torna a rivolgersi in un nuovo video "agli amici cristiani nel mondo" che ieri hanno cominciato il periodo di preghiera che porta alla Pasqua. "Oggi - dice Rachel nel video - è il 131mo giorno (dal rapimento del figlio, ndr), ed è anche Mercoledì delle Ceneri per i nostri vicini e amici cristiani nel mondo, che hanno dato tanto sostegno a noi personalmente e alle famiglie degli ostaggi. Desidero quindi augurarvi una Quaresima piena di senso e significato". Quindi Rachel conclude: "E continuiamo anche a pregare perché Hersh e tutti gli ostaggi ritornino a casa molto, molto, molto prima di Pasqua, immediatamente, presto".
L'ultima volta che Hersh Goldberg-Polin è stato visto era in un rifugio da campo dove lui e altri partecipanti alla festa si erano rifugiati, cercando di sfuggire ai razzi e agli spari di Hamas. Ai genitori aveva mandato gli ultimi messaggi intorno alle 8 del mattino del 7 ottobre. Poi è arrivato il video dei terroristi in cui si vede il ragazzo trasportato con la forza verso Gaza. Da allora non si hanno più notizie. Superata la prima fase dell'orrore di fronte a quanto accaduto, nella madre Rachel e nel marito Jon è subentrata la determinazione di cercare quante più informazioni possibili sul figlio. Una stanza della loro casa si è trasformata in una sorta di quartier generale dove si riuniscono familiari e amici di altri ostaggi.
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