Era il primo dicembre 2013 quando sette lavoratori cinesi morirono avviluppati dalle fiamme nel sonno nella fabbrica dove lavoravano e dormivano nel Macrolotto 1 alla periferia di Prato, una domenica mattina, attorno alle 7.
Il fatto è stato ricordato questa mattina da papa Francesco nel suo discorso nella cittadina toscana.
I cinesi si preparavano ad una nuova giornata di fatica, nel 'pronto moda' dove al piano terreno erano stoccati migliaia di abiti da confezionare e inviare ai negozi. Secondo quanto poi accertato, le fiamme partirono da un guasto nell'impianto elettrico. Cercarono di fuggire ma le finestre del capannone avevano le sbarre e sette persone, tra cui cinque immigrati irregolari, morirono. Altre tre, ferite, riuscirono a mettersi in salvo.
Seguirono polemiche, per le condizioni di lavoro nelle ditte cinesi e poi anche per i funerali di sei delle sette vittime celebrati solo otto mesi dopo: i familiari sostenevano di non poterli organizzare per mancanza di soldi. Il gup di Prato, con rito abbreviato, nel gennaio scorso ha condannato la proprietaria di fatto e i gestori cinesi di 'Teresa moda', l'azienda di confezioni teatro della tragedia. Un altro processo, sempre per omicidio colposo, è in corso a carico dei due fratelli pratesi proprietari del capannone che ospitava la ditta.
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