"Non viene contestato come
illecito nessun finanziamento che ho ricevuto; tutti i
finanziamenti che ho ricevuto sono stati verificati e su nessuno
di essi è stato trovato nulla da ridire. Mi viene solo
contestato di aver superato il tetto di spesa fissato per la
campagna elettorale. Noi, io e il mio legale, crediamo che sia
invece il calcolo della procura ad essere sbagliato. Lo abbiamo
dimostrato nella nostra memoria. Quel tetto noi lo abbiamo
rispettato". Così l'ex governatore toscano Enrico Rossi in
riferimento all'inchiesta della procura di Firenze che lo vede
indagato per falso ideologico nell'ambito di un'inchiesta su
presunte irregolarità nelle spese sostenute nella campagna
elettorale per le elezioni regionali del 2015.
"Conseguentemente - prosegue Rossi - mi viene contestato
anche il falso ideologico, un'accusa che viene rivolta
esclusivamente a funzionari pubblici ma che non può essermi
rivolta perché ovviamente ho firmato il bilancio per la campagna
elettorale non da presidente ma da privato cittadino. Si tratta
dunque di aspetti formali di cui si occupa il mio legale".
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