Oltre due milioni di mascherine
illegali sono state sequestrate dalla guardia di finanza in tre
aziende della Chinatown industriale di Prato. Secondo le Fiamme
gialle l'indagine "ha consentito di bloccare la produzione di
altri 50 milioni di mascherine non regolari". Delle tre società
su cui sono stati eseguiti approfondimenti, due sono gestite da
cinesi e sono "specializzate nella contraffazione del packaging
delle mascherine prodotte da importanti aziende del settore". Le
confezioni riproducevano perfettamente tutte le caratteristiche
degli originali, compreso il marchio Ce, tuttavia, all'interno,
c'erano mascherine certificate, di ignota provenienza e non
conformi agli standard.
Una terza azienda, gestita da italiani, produceva e
commercializzava mascherine chirurgiche non conformi; inoltre,
utilizzando costosi macchinari all'avanguardia, produceva
mascherine Ffp2 con bollino Ce che le certificava illecitamente
come dispositivi di protezione individuale. Complessivamente, le
Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro circa 2,1 milioni di
mascherine chirurgiche e Ffp2 corredate da 260mila false
certificazioni, oltre a 123.000 chilometri di tessuto e
accessori che "avrebbero garantito l'illecita realizzazione di
ulteriori 50 milioni di analoghi articoli". I finanzieri hanno
anche appurato che la produzione e il confezionamento nelle tre
aziende avvenivano in precarie condizioni igieniche. Una
consistente parte delle mascherine realizzate era destinata ad
uso pediatrico. Gli esami di laboratorio hanno confermato le
ipotesi investigative. I rappresentanti legali delle tre società
sono stati denunciati per le indagini alla procura di Prato per
'frode in commercio', 'contraffazione' e 'vendita di prodotti
industriali con segni mendaci'.
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