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Roberto Benigni, 'L'Afghanistan rende profugo il mio cuore'

VIAREGGIO

Roberto Benigni, 'L'Afghanistan rende profugo il mio cuore'

Attore al Premio Viareggio-Repaci. Vincono Bruck, Siti e Santi

VIAREGGIO (LUCCA), 29 agosto 2021, 16:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Le immagini che vediamo dall'Afghanistan, della gente accalcata nel fango e poi delle mamme che gettano i bambini oltre il filo spinato, sono come veder gettare il proprio cuore, il nostro cuore è un profugo in questo mondo. Anche io ho il desiderio di gettare il mio cuore oltre il filo spinato, perché quelle immagini che vediamo riguardano me. Io sono loro, io sono quel bambino, loro sono tutte le facce del Cristo". Lo ha detto Roberto Benigni ieri sera a Viareggio (Lucca) dove ha ricevuto dal presidente del 92/o Premio letterario Viareggio-Repaci, Paolo Mieli, il premio speciale Città di Viareggio. Benigni ha ripreso le parole della vincitrice della sezione narrativa Edith Bruck secondo la quale "viviamo in un mondo di profughi": "Ha ragione e il mio cuore è profugo a vedere le immagini di madri che gettano i bambini oltre il filo spinato. Quelle sono tutte le facce di Cristo, non possiamo che aiutare quelle persone. Non c'è altro da fare". Il premio Oscar ha detto di aver raccontato "la shoah con ironia perché quella era finzione mediata dall'arte, l'arte cambia sempre il soggetto che racconta. Mentre invece oggi le immagini che arrivano dall'Afghanistan sono ora tragica realtà, è fiamma che brucia, che non può essere ancora trattata con ironia".
    Benigni ricevendo il premio della Città, ha ricordato: "Amo Viareggio e l'ho citata nel mio film 'La vita è bella' perché anche nel luogo più brutto che può esistere come un campo dì concentramento il poter dire 'ci vediamo a Viareggio' diventa sinonimo di allegria e di speranza".
    Prima del suo intervento, Paolo Mieli e la conduttrice della serata Monica Giandotti hanno premiato i vincitori del 92/o 'Viareggio-Repaci'. Sono, appunto, Edith Bruck con "Il pane perduto" (La nave di Teseo) per la narrativa, Walter Siti con "Contro l'impegno" (Rizzoli) per la saggistica e Flavio Santi con "Quanti" (Industria e Letteratura) per la poesia. Riconoscimenti speciali ad Annalena Benini con il premio Giornalistico, a Igiaba Scego con il premio Internazionale e ad Alessandra Carati con il premio Opera Prima per il suo romanzo d'esordio "E poi saremo salvi" (Mondadori).
   

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