La Cassazione ha respinto la richiesta di mandato di arresto europeo per Reinardh Doring Falkenberg, il 76enne tedesco accusato in Cile di crimini commessi ai tempi di Pinochet, arrestato il 22 settembre scorso a Forte dei Marmi (Lucca), dove era in vacanza, su mandato di cattura internazionale, e che poi è potuto tornarsene a casa sua, a Gronau nella Renania Settentrionale, il 22 novembre.
La Suprema Corte, riporta il Corriere fiorentino, ha respinto la richiesta della procura generale di Firenze, dichiarando il ricorso inammissibile: la motivazione non è stata ancora depositata, ma i giudici hanno confermato l'ordinanza con cui la corte d'appello di Firenze aveva negato, nel dicembre scorso, la misura.
Rehinard Doring Falkenberg nel Paese sudamericano è accusato del sequestro del fotografo italo-cileno Juan Maino Canales, militante del Mapu, partito politico della sinistra cilena.
Maino fu sequestrato a 27 anni insieme a due colleghi e amici, Antonio Ormaechea ed Elizabeth Rekas, dagli agenti della Dina,la polizia segreta cilena. I tre non fecero più ritorno.
Falkenberg, dopo quasi due mesi passati nel carcere di Lucca, dal 18 novembre era stato scarcerato per motivi di salute e si trovava sottoposto all'obbligo di firma. Una misura che avrebbe perso efficacia il 22 novembre se non fosse pervenuta la richiesta di estradizione dal Cile. Quest'ultima, secondo quanto ricostruito, era poi arrivata al ministero della Giustizia italiano il 19 novembre e la corte d'appello di Firenze ne avrebbe avuto comunicazione la mattina del 22. I giudici adottarono così in giornata un provvedimento che prorogava la misura cautelare ma nelle stesse ore la questura di Lucca, secondo la corte d'appello fiorentina, gli aveva "inopinatamente" comunicato la cessazione del provvedimento nei suoi confronti.
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