Col nuovo direttore Stefano
Collicelli Cagol la nuova programmazione del Pecci di Prato sarà
multidisciplinare, non solo mirata su mostre artistiche. Così il
Centro per l'arte contemporanea tenta il rilancio con la
valorizzazione del suo patrimonio interno, dalla promozione
delle relazioni con il territorio, da progetti di grandi artisti
internazionali e dall'attenzione alla ricerca e
all'accessibilità a tutti i pubblici. E lo fa col nuovo
direttore Stefano Collicelli Cagol, individuato dopo il
"licenziamento" di Cristiana Perrella, il quale ha presentato le
nuove attività.
L'occasione - a cui hanno partecipato anche il presidente
della Fondazione Pecci Lorenzo Bini Smaghi, il presidente della
Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Prato Matteo Biffoni - è
stata anche il contesto per inaugurare 'Il giardino dell'arte.
Opere, collezioni', prima mostra a cura del neodirettore. Il
programma culturale 2022 del Centro Pecci non presenta solo
mostre, ma rivela un'attenzione particolare della nuova
direzione a tutte le attività: il cinema-auditorium, il bistrot,
il ristorante, la biblioteca e l'archivio, il bookshop, lo
spazio Urban center e i due laboratori didattici vanno a
comporre una istituzione complessa, aperta alla città e alla
partecipazione, che permette a differenti tipi di pubblico di
fruire di una offerta museale differenziata. Allo stesso tempo,
si sta lavorando per esporre una selezione di opere dalla
collezione permanente.
"Il Centro Pecci - ha spiegato Collicelli Cagol, 44 anni
padovano, storico delle esposizioni, curatore di By art Matters
(Hangzhou, Cina), già curatore di Fondazione La Quadriennale di
Roma- non è solo un museo: la sua è una prospettiva volta al
futuro con una vocazione interdisciplinare. Moda, cinema,
musica, architettura, design, danza, teatro, letteratura e arti
troveranno spazio all'interno del Centro intrecciandosi alle sue
attività - come il cinema, l'arena esterna, la biblioteca,
l'archivio, il bistrot, il ristorante, il bookshop, l'Urban
Center e i due laboratori di didattica - per migliorare il
benessere della comunità di Prato e del pubblico nazionale e
internazionale che lo visiterà".
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