"Per essere un paziente con 850 anni
di età, un fuori piombo di circa cinque metri e un cedimento di
oltre tre metri, lo stato di salute della Torre pendente di Pisa
è
eccellente". Sceglie la metafora medica l'Opera primaziale
pisana per fare il punto sullo stato del consolidamento del
campanile più famoso del mondo iniziato "23 anni fa; attraverso
una serie di perforazioni (una sorta di angioplastica) per
asportare una piccola quantità di terreno al di sotto del lato
nord della fondazione, provocando una impercettibile riduzione
della pendenza".
"Come ci ha insegnato Michele Jamiolkowski - ricorda
Pierfrancesco Pacini presidente della Primaziale - la
stabilizzazione della Torre è stata una vera e propria sfida
difficile per l'ingegneria geotecnica dovuta al fatto che gli
interventi al terreno di fondazione potevano essere pericolosi,
per tale motivo l'impiego delle tecnologie convenzionali, come
iniezioni o sottofondazioni
comportavano un rischio inaccettabile, mentre la
sottoescavazione si è
invece rivelata una tecnica completamente compatibile con i
requisiti di un restauro architettonico del tutto conservativo e
ha permesso di vincere questa incredibile sfida". Si partirà
dunque da qui per iniziare i festeggiamenti dell'850/o
anniversario della posa della prima pietra (9 agosto 1173) del
monumento con la composizione di un comitato scientifico che
organizzerà le celebrazioni dell'evento.
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