Un interessante caso archeologico di
morte violenta dovuta a colpi di spada inferti alla testa di un
giovane sepolto negli strati di epoca medievale del cimitero di
San Biagio in Cittiglio, nei pressi di Varese, è stato da poco
pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Archaeological
Science: Reports. Allo studio ha lavorato il team di antropologi
del Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell'Ambiente
dell'Università di Siena col coordinamento del Dipartimento di
Biotecnologie e Scienze della Vita dell'Università degli Studi
dell'Insubria.
L'individuo è un giovane adulto di circa 20 anni, sepolto
nella tomba numero 13 nell'atrio funerario interno alla chiesa,
in un'area sepolcrale un tempo localizzata di fronte all'antica
facciata romanica dell'edificio e successivamente inglobata
nelle più recenti fasi di estensione e modificazione
architettonica. Lo scheletro del soggetto ha rivelato la
presenza di quattro lesioni al cranio compatibili con ferite
inferte intenzionalmente e con particolare violenza. Il cranio è
stato quindi studiato con le più moderne tecnologie, in uso
nelle indagini medico-legali. L'Unità di ricerca di Preistoria e
Antropologia del dipartimento senese, utilizzando un microscopio
digitale tridimensionale, ha ricostruito il volto dell'individuo
con le tecniche in uso in ambito forense e archeologico per
determinare i danni fisici a carico del "ragazzo medievale", che
ne hanno determinato la morte. Dallo studio è emerso che il
soggetto era stato ripetutamente colpito al cranio con
un'affilata arma da taglio, compatibile nella forma con una
spada lunga in uso all'epoca.
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