Slc Cgil area vasta Fi-Po-Pt e
Fistel Cisl Firenze hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori
del Teatro del Maggio musicale fiorentino per il 27, 30 e 31
dicembre: a rischio quindi la prima Don Carlo, diretta da
Daniele Gatti per la regia di Roberto Andò, in programma martedì
prossimo e che inaugura il rinnovato palcoscenico della Sala
Grande, la replica e il concerto di fine anno. Non hanno
proclamato sciopero nè il sindacato Fials, che raccoglie tra i
suoi iscritti molti componenti dell'Orchestra del Maggio, nè la
Uil.
Cgil e Cisl ricordano che, su unanime mandato dei propri
iscritti, lo scorso 30 novembre avevano proclamato lo stato di
agitazione, chiedendo interventi in modo radicale a salvaguardia
del futuro del Teatro del Maggio e dei suoi lavoratori, affinchè
"si modifichino profondamente le dinamiche di governo della
Fondazione": "Pur essendo di fronte ad importanti impegni
economici a favore del nostro Teatro, in primo luogo da parte
dei soci pubblici - spiegano in una nota -, si registra con
profonda preoccupazione una gestione delle risorse che rischia
di vanificare gli impegni finalizzati ad abbattere il cospicuo
indebitamento accumulato negli anni: una smodata propensione
alla spesa, tale da minare seriamente il futuro stesso del
Maggio Musicale Fiorentino, se non riportata sotto controllo; un
deficit di rigore che perpetua un'inaccettabile penalizzazione
salariale dei dipendenti, al punto che alcune figure di alto
profilo professionale lasciano il nostro Teatro per rivolgersi
ad altre realtà meglio amministrate. Ciò che si richiede da
tempo è dunque un assetto di governo della Fondazione capace di
assicurare una gestione responsabile delle risorse e che sia del
tutto compatibile con l'impegno volto a garantire un alto
profilo di qualità della produzione. È necessario, però,
intervenire celermente". Ad oggi, concludono, "le nostre
richieste di attenzione e azione a chi di competenza non hanno
avuto il riscontro atteso ed auspicato": così "ci troviamo,
nostro malgrado, a proclamare sciopero".
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