Il Tar del Lazio
deciderà nelle prossime ore sul ricorso con il quale il Comune
di Piombino contesta l'ordinanza commissariale che ha portato al
rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione di un
rigassificatore in porto tramite l'ormeggio della nave Golar
Tundra. La discussione si è tenuta questa mattina e l'udienza è
stata presieduta dal consigliere Alfonso Graziano, che ha
sostituito alla guida della terza sezione del Tar del Lazio il
presidente Silvestro Maria Russo, sospeso dalle funzioni per un
anno, a causa del suo coinvolgimento nell'inchiesta della
procura di Roma sulla corruzione al Tribunale amministrativo.
Nel ricorso il Comune di Piombino, che ha chiesto anche la
sospensiva dell'autorizzazione, sostiene la "manifesta
inidoneità" della Golar Tundra, "dal punto di vista strutturale,
ad operare in sicurezza nel porto" e la necessità di un
dragaggio del fondale dello specchio d'acqua antistante per
centinaia di migliaia di metri cubi che rende "semplicemente
impossibile" l'ipotesi di messa in funzione del rigassificatore
nel marzo 2023, "pena l'inoperatività della banchina nord".
Secondo i tecnici del Comune di Piombino la nave, essendo dotata
di serbatoi per il gas naturale liquido 'a membrana', non adatti
alla navigazione quando si trovano in condizioni di parziale
riempimento, non è in grado di rispettare la principale
condizione che è stata posta dalla capitaneria, e cioè di
disancorare in caso di necessità, allontanandosi dall'area del
porto. Una criticità questa, scrivono, che "mette a rischio
l'intera città di Piombino". In una nota il Comune di Piombino
ha poi specificato che "si prevede di conoscere l'esito"
dell'udienza "nelle prossime ore o giorni".
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