La nave ong con migranti, la tedesca Sea Eye 4, ha attraccato stamani nel porto di Livorno dopo aver fatto ingresso scortata da motovedette della capitaneria. A bordo ci sono 108 migranti. Secondo programmi 32 migranti saranno destinati all'Emilia Romagna, 30 al Lazio, mentre i restanti 46, tra cui i minori - che potrebbero essere 13 e non 12 come annunciato alla vigilia dell'arrivo -, rimarranno in Toscana e saranno distribuiti tra le varie province.
Sono saliti a bordo i medici dell'ufficio di sanità marittima di frontiera e il personale della Croce rossa per i primi accertamenti medici. "Da bordo della nave Sea Eye 4 ci riferiscono di condizioni provanti dei migranti. Non risultano al momento casi di Covid anche se verranno fatti tamponi Covid a tappeto a migranti e personale sulla nave. Ci sono come già ieri per la Life Support casi di disidratazione e scabbia", ha riferito ai giornalisti l'assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni. "Dei 108 a bordo, rimarranno in Toscana 43 adulti e 13 minori - aggiunge - La prefettura sta lavorando intensamente per individuare posti Cas. I Cas dedicati ai minori vanno aperti e il prefetto si sta in questi minuti coordinando con la presidente della provincia di Livorno". Batteva bandiera tedesca, a poppa, la nave ong Sea Eye 4 che ha sbarcato 108 migranti stamani a Livorno tuttavia dall'albero maestro sventolava un tricolore italiano come bandiera di cortesia per il paese ospitante. Lo hanno notato i cronisti sul molo. Ieri invece la nave ong Life Support arrivata a Livorno, viene ricordato, batteva bandiera panamense.
Nessun caso positivo al Covid tra i 108 migranti della nave Sea Eye 4 controllati dai medici allo sbarco di Livorno stamani. Invece sono stati trovati tre casi di scabbia e ben cinque migranti con ustioni ai glutei dato che sono rimasti seduti molti giorni su gasolio depositatosi sul fondo di gommoni e natanti di fortuna. Lo si apprende, terminate le operazioni nel porto di Livorno, dal dottor Piero Paolini, direttore della Cross, la centrale sanitaria nazionale della protezione civile. Uno degli ustionati è stato ricoverato al Centro ustioni dell'ospedale di Pisa per accertamenti specialistici avendo riportato lesioni del terzo grado. Sia lui che gli altri quattro - ma questi in forma più lieve - hanno ustioni chimiche causate dal gasolio, che ha superato la barriera degli indumenti indossati e ha attaccato l'epidermide. Inoltre, sempre a seguito del triage medico-clinico in banchina, è stato ricoverato un altro immigrato, anche questo all'ospedale di Pisa, per un'altra patologia che richiede diagnosi e cure specifiche.
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