Riapre al pubblico domani a
Firenze, dopo lavori durati 20 mesi e costati circa 250.000
euro, la Biblioteca degil Uffizi detta Magliabechiana dal nome
dell'erudito che ne fu il primo responsabile, Antonio
Magliabechi (1633-1714). La Magliabechiana sarà gratuitamente
accessibile agli studiosi il martedì dalle 9 alle 17, il
mercoledì e il giovedì dalle 9 alle 13.
L'intervento, di restauro e adeguamento era iniziato il 5
febbraio dello scorso anno: effettuata, si spiega dalle Gallerie
degli Uffizi, "un'operazione di consolidamento strutturale per
rimediare ai guasti del tempo", necessaria "anche per introdurre
più moderne ed efficienti tecnologie, al servizio sia della
collezione di libri che degli utenti. Totalmente rinnovato il
sistema di illuminazione, all'insegna del risparmio energetico e
del comfort per la vista: le vecchie lampade sono state
sostituite con moderni led a consumo ridotto, posizionati
strategicamente su palchetti, scaffali e tavoli. L'effetto
finale sottolinea, inoltre, la storicità e l'eleganza
architettonica dello spazio". "Il restauro della biblioteca
Magliabechiana ha un doppio valore - afferma il direttore delle
Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt -: prima di tutto pratico,
era fondamentale provvedere al consolidamento delle assi di
sostegno del tetto, ma, soprattutto, ricorda l'importanza della
ricerca come strumento fondamentale per la tutela delle opere
d'arte e come elemento imprescindibile della missione del
museo".
Antonio Magliabechi (Firenze 1633-1714), si ricorda, fu
bibliotecario dei granduchi medicei di Toscana. Alla sua morte
lasciò un'eredità di circa 30.000 volumi: grazie a questa
donazione Firenze ebbe la sua prima biblioteca pubblica, nucleo
originario dell'attuale Biblioteca Nazionale Centrale. Il 16
dicembre 1998 nel salone Magliabechiano, sede originaria della
raccolta della stessa Biblioteca Nazionale, venne insediata la
Biblioteca degli Uffizi, specializzata in argomenti come la
storia dell'arte, la museografia e la storia locale.
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