"E' una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l'atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure". Raccomandato da Lo ha detto a Mattino 5 il ministro Valditara riferendosi alla preside del liceo di Firenze, Annalisa Savino.
"La lettera della preside del liceo di Firenze Annalisa Savino è un esempio di sensibilità civile e di pedagogia repubblicana. L'attacco del ministro Valditara contro di lei è inaccettabile. La velata minaccia di future misure disciplinari è la spia del clima di autoritaria intolleranza che questo governo sta promuovendo e diffondendo alzando il clima di tensione nel Paese", afferma il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
Le parole del ministro sono state fortemente criticate anche dagli esponenti dell'opposizione. Il Pd chiede che il ministro Valditara riferisca in Parlamento. "Venga con urgenza in Aula a spiegare perché ha censurato la preside Annalisa Savino e non abbia assunto una posizione chiara sui fatti di sabato Firenze", ha chiesto la capogruppo del Pd a Montecitorio Debora Serracchiani. "Un'altra vergogna che richiede unità per difendere i valori della Repubblica", commenta su Twitter il deputato dem Nicola Zingaretti. La presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi a sua volta attacca: "Censurare il pensiero di una dirigente scolastica? Un atteggiamento grave che lede la libertà di insegnamento". "È incredibile. Il ministro dell'Istruzione anziché condannare con fermezza l'aggressione squadrista e fascista posta in essere da componenti di Azione Studentesca, associazione vicina a Fratelli d'Italia, e anziché esprimere solidarietà nei confronti degli studenti aggrediti, se la prende con la preside del liceo Michelangelo per la lettera inviata agli studenti e alle loro famiglie. Un testo in cui la dirigente scolastica rimarcava il ruolo della scuola come argine alla violenza, alla prepotenza, ai totalitarismi. A tutti quei disvalori incarnati dal fascismo, di cui periodicamente emergono disgustosi rigurgiti che Valditara non condanna, preferendo scagliarsi contro la preside accusandola strumentalmente di politicizzazione. Il suo atteggiamento contro la preside è esso stesso un riflesso di atteggiamenti squadristi. È l'ennesima prova che un simile personaggio non può rivestire il ruolo di ministro dell'istruzione e che prima torna a casa meglio sarà per studenti, insegnanti e per tutti coloro che hanno a cuore la scuola pubblica nel nostro Paese". E' quanto affermano gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Commissione Istruzione di Camera e Senato. L'aggressione di sabato scorso da parte di giovani di Azione Studentesca ai danni di studenti del licelo classico Michelangiolo ha alimentato la solidarietà di molti dirigenti scolastici cittadini, che hanno preso le distanze da ogni tipo di violenza. In un messaggio rivolto ai suoi studenti, la preside del liceo Leonardo da Vinci, Annalisa Savino aveva ricordato: "Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E' nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti". E aveva aggiunto: "Chi decanta il valore delle frontiere chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così".
L'aggressione di sabato scorso da parte di giovani di Azione Studentesca ai danni di studenti del licelo classico Michelangiolo ha alimentato la solidarietà di molti dirigenti scolastici cittadini, che hanno preso le distanze da ogni tipo di violenza. In un messaggio rivolto ai suoi studenti, la preside del liceo Leonardo da Vinci, Annalisa Savino aveva ricordato: "Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E' nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti". E aveva aggiunto: "Chi decanta il valore delle frontiere chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così". Il liceo Pascoli, in una comunicazione dal titolo 'Questa scuola, la scuola, è antifascista, sempre', ribadisce che la "scuola promuove il dialogo costruttivo e si oppone a ogni forma di violenza, a ogni aggressione fisica e ideologica, a ogni forma di sopraffazione che neghi i valori democratici nati dalla Resistenza". La dirigente scolastica del liceo Galileo, Liliana Gilli, esprime "solidarietà alle persone coinvolte in un episodio che lascia sbigottiti e che crea profondo dispiacere in quanto atto di violenza gratuita, inutile e vile", mentre la dirigente scolastica del liceo Gramsci, Silvia Bertone, esprime "fermamente" il "dissenso nei confronti della violenza, in tutte le sue forme e in tutti i suoi colori". "Ferma condanna" anche da parte dell'Ic Verdi, nei confronti "degli atti di violenza squadrista" che ricordano "alcuni dei momenti più bui della nostra storia recente". Per Ludovico Arte, preside dell'Itt Marco Polo "quando si vede un ragazzo che viene picchiato a terra mentre è inerme, la condanna dovrebbe essere ferma e unanime, indipendentemente dalle appartenenze politiche". Lo stesso liceo Michelangiolo esprime "profonda riprovazione e sdegno per l'aggressione subita da alcuni studenti". "Il patrimonio valoriale su cui si fonda l'ordinamento scolastico - si legge - improntato ai principi della nostra Costituzione, risulta ignobilmente vilipeso da tale esecrabile azione".