Il marmo di Carrara entra a far
parte dei beni identitari del patrimonio italiano: al ministero
della Cultura a Roma, gli Stati generali del patrimonio italiano
(ente privato di interesse pubblico per la valorizzazione dei
beni e del patrimonio culturale) hanno consegnato l'attestato
alla Fondazione Marmo come rappresentante e promotrice del
materiale lapideo di Carrara.
"È un grande successo ottenuto dalla Fondazione Marmo, che
insieme a Confindustria Carrara si è adoperata per fare ottenere
al marmo questo importante riconoscimento, il ruolo che gli
spetta: il marmo di Carrara non è una pietra qualunque ma un
simbolo simbolo dell'arte, dell'architettura, della storia e
della cultura italiana, il materiale che maggiormente ha reso
celebre l'arte del nostro Paese nel mondo", spiega il
vicepresidente della Fondazione Marmo Matteo Venturi, che ha
ricevuto l'attestato da parte del presidente degli Stati
generali Ivan Drogo Inglese. "Gli asset identitari devono
identificare l'Italia in ambito internazionale, rappresentare
una opportunità di lavoro e di occupazione per le giovani
generazioni, rappresentare un asset di sviluppo per l'economia
nazionale. Il marmo di Carrara ha tutte queste caratteristiche.
L'obiettivo è valorizzarlo e promuoverlo sempre più, anche a
livello internazionale".
All'evento, dal titolo La valorizzazione dei beni e del
patrimonio culturale, ha partecipato anche la Fondazione Cassa
di Risparmio di Carrara che ha ricevuto l'attestato al merito in
memoria del senatore Giovanni Spadolini per il restauro e la
valorizzazione di Palazzo Binelli a Carrara, sede della
Fondazione. "Occasioni come queste ci rendono orgogliosi della
nostra identità e della nostra storia culturale e aiutano a dare
visibilità e a creare connessioni per la promozione del nostro
territorio", il commento dell'assessore alla cultura del Comune
di Carrara Gea Dazzi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA