Daniele Gatti ha firmato: il
direttore d'orchestra milanese sarà fino al 2030 il direttore
principale della Staatskapelle di Dresda., una delle più antiche
e celebri orchestre del mondo.
Il contratto di Gatti, scelto lo scorso anno dai musicisti
con una votazione, partirà dal primo agosto 2024, cioè quando
finirà il suo incarico al Maggio Musicale Fiorentino, e avrà una
durata particolarmente lunga, ovvero sei anni.
"Il nostro nuovo Direttore principale è uno dei migliori al
mondo" ha commentato la ministra alla Cultura della Sassonia
Barbara Klepsch, che ha firmato con Gatti il contratto. Fra i
suoi obiettivi, ha aggiunto, ci sarà quello di "garantire che la
Staatskapelle continui a crescere in futuro e che la musica
classica affascini un pubblico eterogeneo"
Gatti ha diretto per la prima volta l'orchestra di Dresda nel
2000 su invito di Giuseppe Sinopoli che ne era allora la guida.
"Fu un'intesa musicale come raramente mi era capitato di
sperimentare, e il segnale di partenza di un rapporto artistico
che ha continuato a intensificarsi nel corso degli anni, sia a
Dresda sia in occasione di tournée in tutto il mondo - ha
sottolineato il maestro -. Oggi mi sento felice e profondamente
onorato di accettare questo nuovo incarico in una delle grandi
città europee della musica e di essere alla guida di una delle
più antiche e importanti orchestre del mondo - e ancor più in
una sede come la Semperoper, dove tanti musicisti di fama
mondiale hanno lavorato, da Richard Wagner in poi".
Gatti, che inizierà la muova avventura insieme a Annekatrin
Fojuth, che dal 2024 sarà direttrice generale, ha voluto
ringraziare il suo predecessore Christian Thielemann "per il
grande lavoro svolto, auspicando che continui a essere vicino a
questa orchestra e che torni presto sul podio come ospite."
"È meraviglioso - ha concluso la sovrintendente Nora Schmid -
vedere come i piani artistici stiano prendendo sempre più forma.
Sono convinta che Daniele Gatti raggiungerà livelli
significativi con la Staatskapelle sia a Dresda sia sui
palcoscenici internazionali".
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