A 16 anni inventa la sua prima lingua completa, il Valenx, ora raccolta in un libro. Giulio Ferrarese, studente di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze, al terzo anno del liceo scientifico Gobetti-Volta, da grande vuol fare il fisico teorico ma alla passione per le scienze unisce quella per la linguistica e la glossopoiesi, l'arte di creare linguaggi artificiali sviluppandone la fonologia, il vocabolario e la grammatica.
I più conosciuti glottoteti, ricorda una nota, sono J.R.R. Tolkien, l'autore de "Il signore degli anelli" che di lingue ne ha create molte, il creatore dell'Esperanto Ludwik Lejzer Zamenhof, o Marc Okrand, inventore tra l'altro della lingua Klingon per la serie "Star Trek". Le lingue artificiali nascono per diversi motivi: per unire i popoli, per una sperimentazione linguistica, per motivi artistici o per semplice divertimento. Nel caso di Giulio l'idea è nata dalla curiosità per i modi di comunicare dopo aver studiato i principali sistemi linguistici del mondo. "E' molto interessante vedere come sono diverse le lingue e come si sviluppano anche sulla base della cultura di un popolo - spiega -. La mia, che si chiama Valenx, cioè 'lingua dei libri', è nata per divertimento ed è pensata per essere una lingua molto razionale ma allo stesso tempo bella al suono, inserendo alcune vocali e consonanti di ispirazione esotica". La lingua, completa di grammatica, fonologia e un vocabolario di 3mila parole è raccolta in un volume in vendita su Amazon dal titolo "Valenx, una nuova lingua".
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