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Dalla vigna curata da pazienti psichiatrici nasce il vino Prezioso

Dalla vigna curata da pazienti psichiatrici nasce il vino Prezioso

Progetto coinvolto sei degenti di una residenza nello Spezzino

COLLESALVETTI (LIVORNO), 16 dicembre 2023, 19:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una vigna di poco meno di un ettaro che ha prodotto il vino Prezioso, frutto del lavoro di sei ospiti della residenza psichiatrica Olmarello di Castelnuovo Magra (La Spezia), struttura della Fondazione Casa Cardinale Maffi.
    Prezioso è frutto di progetto europeo di agricoltura sociale partito nel 2019, che ha visto insieme Fondazione Maffi e Asl 5 e grazie a un bando della Regione Liguria.: finalmente imbottigliato ora è pronto per essere distribuito. Oggi è stato presentato, e degustato a Collesalvetti (Livorno), in un'altra residenza della fondazione Maffi, Santa Caterina, alla presenza tra gli altri del vescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, a cui è stata donata la bottiglia numero 1, del sindaco di Collesalvetti Adelio Antolini e del direttore della Pontificia Commissione per le attività nel settore sanitario Marco Belladelli.
    Angelo, Stefano B., Stefano C., Daniele, Francesco e Fabrizio, età dai 40 ai 60 anni: sono loro i sei Fratelli Preziosi, così sono chiamati gli assistiti nelle case della Maffi, che si sono presi cura della piccola vigna impiantata nel parco di Olmarello, residenza dove alcuni di loro sono ospiti da 20 anni, altri da minor tempo. A guidarli, con pazienza ed esperienza, Andrea Marcesini, titolare dell'azienda vitivinicola La Felce. Un progetto, come ha sottolineato uno dei Fratelli Preziosi coinvolti, Stefano, servito per "riappropriarsi della propria identità", per pensare in modo concreto al domani.
    "Questo vino - ha dichiarato Benotto che ha ringraziato la Fondazione Maffi per l'iniziativa - è il frutto di una realtà bella e feconda, di un luogo con un'umanità grande. Io stesso ho partecipato simbolicamente alla prima vendemmia. Un progetto che ci fa capire che esistono attività propositive e formative capaci di far esprimere le potenzialità che ci sono anche in coloro che sembrano averle smarrite per strada". "Parliamo sempre di voler trasformare i fortini in tende e con questo progetto tocchiamo con mano cosa significhi", il commento del presidente della Fondazione Franco Falorni. "Il vino è solo un punto di partenza, il primo germoglio" ha concluso Silvia Marcesini, direttrice esecutiva della residenza di Olmarello
   

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