Un migliaio di
persone al Santuario della Madonna di San Romano (Pisa) per i
funerali di Mattia Giani, il calciatore 26enne del
Castelfiorentino United morto all'ospedale di Careggi (Firenze)
dopo un malore in campo domenica 14 aprile durante una partita
in trasferta a Campi Bisenzio.
Giani, originario di San Miniato, era andato a vivere da
pochi giorni con la fidanzata. Il ricordo della ragazza è il più
struggente: "Hai promesso che mi avresti sposato - ha detto
Sofia - ma anche se quel giorno non ci sarà mai, le nostre anime
saranno sempre assieme. Eri un ragazzo buono e gentile. Sono e
sarò sempre fiera di te. Hai lasciato un vuoto incolmabile".
"Lo conoscevo sin da piccolo - ha detto il parroco don Marco
Casalini - Mi ha sempre colpito il suo sorriso". Don Marco si è
rivolto alla famiglia di Mattia chiedendo di "non abbandonare
Dio" e poi ai tanti giovani in chiesa, amici, compagni di
calcio, compagni di scuola. "Non buttate via la vostra vita",
"la domanda che ci stiamo facendo tutti e a cui non sappiamo
rispondere è: Perché?", ha anche detto don Marco volendo così
dare sfogo al dolore e alla tristezza per una tragedia di cui
nessuno si capacita. C'erano il padre Sandro, la madre Debora,
il fratello Elia che gioca nel Legnago Salus in C, i parenti e
gli amici, oltre alle autorità religiose e istituzionali, dal
vescovo di San Miniato don Giovanni Paccosi, ai sindaci di
Montopoli in Val d'Arno, San Miniato e Castelfranco di Sotto. A
rendere l'ultimo saluto a Mattia tantissime persone che lo hanno
incrociato durante la sua carriera da giocatore, allenatori,
istruttori, dirigenti e volontari delle società sportive. Sulla
bara, oltre ai fiori, alle foto, ai biglietti e ai ricordi del
26enne, c'era una decina di maglie da calcio che aveva indossato
durante la sua carriera sportiva, Castelfiorentino United,
Empoli, Grosseto, Pisa, Ponsacco, Savona, Real Forte Querceta e
Cascina. C'era anche una maglia azzurra della Nazionale.
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