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Comandante compagnia carabinieri di Prato arrestato per corruzione

Comandante compagnia carabinieri di Prato arrestato per corruzione

Ai domiciliari imprenditore e titolare agenzia investigativa

PRATO, 31 maggio 2024, 14:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il comandante della compagnia dei carabinieri di Prato, tenente colonnello Sergio Turini, pisano, 55 anni, è stato arrestato con l'accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio e accesso abusivo al sistema informatico, in esecuzione di una misura cautelare del gip del tribunale di Firenze Anna Liguori, su richiesta della procura antimafia di Firenze. Ai domiciliari sono invece finiti l'imprenditore Riccardo Matteini Bresci, 66 anni, socio di maggioranza dell'azienda di tintura tessile Gruppo Colle srl e il titolare di un'agenzia investigativa Roberto Moretti, torinese, 66 anni, con l'accusa di corruzione.
    Secondo l'accusa, Turini si sarebbe messo a disposizione di imprenditori amici, italiani e cinesi, accedendo abusivamente al sistema banca dati delle forze dell'ordine per fornire informazioni. Almeno 99 gli accessi individuati. In cambio, il militare avrebbe ottenuto diverse utilità: il pagamento di un viaggio negli Usa per il figlio del valore di oltre 5mila euro, e anche tre bottiglie di vino pregiato del valore di oltre 1800 euro. Il Comando generale dei carabinieri, viene sottolineato, ha avviato le procedure di trasferimento ad altra sede dell'ufficiale e potrebbe avviare le procedure per l'eventuale allontanamento dall'Arma. Corruzione e accessi abusivi alla banca dati delle forze di polizia (ne sono censiti 99) sono le accuse per cui è finito in carcere il comandante della compagnia dei carabinieri di Prato, il tenente colonnello Sergio Turini, 55 anni, pisano, nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Firenze. Arresti domiciliari, invece, per l'imprenditore Riccardo Matteini Bresci, 66 anni, socio di maggioranza dell'azienda tessile 'Gruppo Colle srl', una delle più note del distretto pratese, e per il titolare di un'agenzia investigativa, Roberto Moretti, torinese, di 66 anni. Per questi due l'accusa è di corruzione. Turini è indagato anche per peculato, omessa denuncia di reato e omissione di atti d'ufficio. E' un ufficiale considerato molto presente sul territorio pratese, apprezzato per le sue operazioni contro il crimine anche rispetto alle dinamiche che si sviluppano nelle comunità straniere, specie quella cinese. L'inchiesta della Dda di Firenze si concentra proprio sui rapporti di Turini con imprenditori amici, sia italiani sia cinesi, verso cui, rileva la Dda, agiva "con una considerevole ricerca di accreditamento". Per l'accusa Turini avrebbe compiuto più atti contrari ai doveri d'ufficio e si sarebbe messo a disposizione di imprenditori italiani e cinesi accedendo abusivamente alla banca dati delle forze dell'ordine per fornire informazioni. In cambio, sostiene la procura antimafia di Firenze, il militare avrebbe ottenuto utilità. Tra queste, il pagamento di un viaggio negli Usa per il figlio del valore di oltre 5.000 euro, e anche tre bottiglie di vino pregiato del valore di oltre 1.800 euro. Il viaggio lo avrebbe pagato l'imprenditore arrestato, Matteini, a cui Turini si sarebbe rivolto perché si interessasse, tramite un politico, per evitargli il trasferimento ad un'altra sede. Il politico sarebbe il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli, che non è indagato. Turini avrebbe desiderato che inviasse una lettera "al Comando generale dell'Arma, funzionale a garantire la permanenza" a Prato. E l'imprenditore, secondo le indagini, avrebbe "ottenuto la disponibilità di Silli a redigere una nota di apprezzamento dell'operato di Turini a Prato, con l'indicazione della necessità che rimanga nella città". Quanto ai rapporti con il titolare dell'agenzia investigativa, secondo gli inquirenti Turini gli avrebbe rivelato notizie riservate su un dipendente. Poi il rapporto si sarebbe esteso al punto che - sempre secondo l'accusa - l'ufficiale avrebbe procacciato clienti ricevendo come corrispettivo delle "utilità di diversa natura". Il Comando generale dei carabinieri ha avviato le procedure di trasferimento ad altra sede di Turini. Infine, la società Gruppo Colle srl di Prato ha diffuso una nota dove sottolinea che "non è coinvolta nelle vicende giudiziarie che stanno interessando il suo Ad Riccardo Matteini Bresci. L'azienda prosegue regolarmente le sue attività".

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