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Anche Arezzo sperimenta Seus, il 118 dei bisogni sociali

Anche Arezzo sperimenta Seus, il 118 dei bisogni sociali

Servirà a gestire le situazioni di emergenza urgenza

AREZZO, 01 luglio 2024, 16:51

Redazione ANSA

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Prende avvio oggi la sperimentazione operativa nella zona aretina di Seus, il Sistema emergenza urgenza sociale regionale. Si tratta, spiega la Asl Toscana sud est, "della realizzazione di un livello essenziale che permetterà, quando entrerà a regime, di fronteggiare h24 e 365 giorni all'anno situazioni gravi e improvvise sotto il profilo sociale.
    Seus è un sistema di secondo livello che non può essere attivato dai cittadini, ma solo, si spiega, da "segnalanti pubblici preposti". I casi in cui può essere attivato sono "esplosioni di alta conflittualità in nuclei familiari fragili, episodi di violenza e maltrattamento di donne o di persone anziane, manifestazioni di grave malessere in ragazzi e adolescenti, improvviso abbandono o stato di solitudine di persone non autosufficienti o gravemente disabili: sono queste le motivazioni più frequenti. In questi casi il Seus garantisce un pronto intervento di sostegno immediato per stabilizzare la situazione o per evitare un suo peggioramento o un rischio per l'incolumità della persona coinvolta".
    Soddisfazione è stata espressa da Patrizia Castellucci, direttrice dei servizi sociali della Asl Toscana sud est: "Dopo aver avviato la sperimentazione Seus nella provincia senese e grossetana è un grande traguardo iniziare oggi anche in quella aretina. Tutto il personale dei servizi sociali è impegnato da mesi in un percorso formativo e preparatorio per la riorganizzazione dei servizi sociali zonali andando a definire e strutturare un ambito professionale nuovo e innovativo. È una sfida culturale e professionale importante che consente la realizzazione di un livello essenziale". "Il Seus è il 118 dei bisogni sociali, esattamente come accade per il 118 sanitario che presidia h24 per 365 giorni all'anno - dice Lucia Tanti, presidente della Conferenza dei dindaci della zona Aretina e vice sindaco di Arezzo -. Da gennaio 2025, dopo i sei mesi di sperimentazione che partono oggi, avremo su tutto il territorio aretino un presidio costante e quotidiano rispetto ai bisogni sociali. Si struttura così, in maniera organica e disciplinata, una risposta che possa essere immediata per il cittadino e processata dagli operatori senza grandi difficoltà".
   

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