Sceglievano le
loro vittime andando a passeggio lungo le vie del centro di
blasonate località turistiche, le seguivano a piedi fino a
raggiungere vie poco trafficate dove poi le aggredivano
strappandogli gli orologi dal polso (Rolex, Patek Philippe o
Audemars Piguet) per poi allontanarsi velocemente lungo le vie
circostanti, dove il complice li recuperava con una vettura
presa a noleggio con documenti risultati essere poi falsi. Per
questo tre uomini sono stati arrestati dai carabinieri di Forte
dei Marmi (Lucca).
Il primo ad essere arrestato, spiegano i militari in una
nota, è stato un marocchino di 21 anni che si è visto
notificare, ad aprile, l'ordinanza. Questa mattina, invece, i
carabinieri, in collaborazione con il personale dell'ufficio
interforze Scip (Servizio di cooperazione internazionale di
polizia), dei Centri di cooperazione polizia e Dogana di
Ventimiglia e di Roma, sono riusciti a rintracciare i complici,
un 27enne e un 22enne, sempre marocchini: il primo a Gassin in
Francia ed il secondo a Topas in Spagna, sono stati arrestati in
forza del mandato di cattura europeo emesso a loro carico.
"Erano determinati e violenti, in alcuni casi è stata opposta
resistenza e non hanno esitato nel gettare con violenza a terra
la loro vittima, provocando ferite e molto spavento", proseguono
gli investigatori spiegando che sono almeno sette i casi
contestati dai carabinier, avvenuti tra Forte dei Marmi, Marina
di Pietrasanta e Santa Margherita Ligure a seguito dei quali i
malviventi sono stati individuati quali autori di furti di
orologi per un valore totale di circa 400.000 euro. Al termine
di un'indagine condotta con visione di numerosi filmati della
videosorveglianza comunale e privata, analisi di tabulati
telefonici e riscontri oggettivi rilevati sul posto, è stato
possibile identificare i tre ed ottenere nel loro confronti le
ordinanze di custodia cautelare emesse dal tribunale di Lucca,
su richiesta della locale procura. I tre, irregolari nel
territorio, senza fissa dimora, erano ospitati da amici e
parenti di Milano e Pinerolo (Torino), luogo dal quale partivano
per compiere i colpi e tornavano a bordo dei mezzi presi a
noleggio con i documenti falsi.
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