Il suicidio di Beatrice Belcuore, la
carabiniera di 25 anni che si è suicidata con la pistola
d'ordinanza, all'interno della scuola allievi marescialli di
Firenze, che stava frequentando, "ha sollevato un dramma che non
è più possibile ignorare".
Lo denuncia la famiglia, attraverso le parole dello zio
Davide Belcuore, fratello del Brigadiere Stefano Belcuore, il
papà di Beatrice: "se Beatrice è la vittima principale di un
sistema gerarchico malato, i suoi genitori e la mia famiglia
sono le vittime secondarie di una tragedia immane. Beatrice
poteva essere salvata? Perché non venne fatta l'autopsia e le
indagini sono state delegate agli stessi carabinieri?"
Beatrice frequentava il secondo dei tre anni di corso previsti
per la formazione e presto sarebbe diventata maresciallo. Da
tempo tuttavia manifestava sintomi di malessere attribuibili a
una condizione di grande stress psicofisico per via di regole
estremamente, e talvolta immotivatamente, rigide.
"Non possiamo tollerare ciò che è accaduto a Beatrice e che
accade con costanza ad altri uomini e donne in divisa. Il
parlamento deve indagare con imparzialità le cause di questi
tragici atti e prevenirli", dichiara la deputata del Movimento 5
Stelle Stefania Ascari, prima firmataria di una proposta di
legge per l'istituzione di una Commissione parlamentare di
inchiesta sui suicidi nelle forze armate e dell'ordine. Il 25
luglio alle ore 14,30 presso la Sala Stampa della Camera dei
Deputati si terrà la conferenza stampa sul caso di Beatrice
Belcuore e l'allarme suicidi tra le forze dell'ordine.
Oltre alla deputata Stefania Ascari, organizzatrice della
conferenza, interverranno Davide Belcuore, zio della
carabiniera Beatrice Belcuore, Marco Strano, capo Dipartimento
di psicologia militare e di polizia di Unarma Asc, Domenico
Mastrulli, segretario generale nazionale Cosp, il coordinamento
sindacale penitenziario, la psicologa forense Luisa D'Aniello.
Modererà l'incontro la giornalista Angela Marino.
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