La Guardia di finanza, con una
complessa indagine, ha scoperto che circoli nautici che
operavano come associazioni sportive dilettantistiche lungo i
fossi del quartiere della Venezia a Livorno fossero, in realtà,
così una nota delle Fiamme gialle, "delle vere e proprie
attività produttive ossia marinerie attrezzate". In tutto, al
termine degli accertamenti, sono stati recuperati a tassazione
oltre 191mila euro non dichiarati e sono state avviate le
pratiche per la revoca delle concessioni demaniali.
Secondo la Gdf - gli accertamenti sono stati condotti dal
Gruppo di Livorno in sinergia con la locale Stazione navale - i
circoli avrebbero utilizzato la concessione demaniale non per
svolgere attività sportiva senza fini di lucro nei confronti dei
soci ma per ospitare le imbarcazioni di imprenditori, titolari
di ditte individuali o di società di corsi per il conseguimento
della patente nautica, corsi di vela, vacanze in barca a vela,
noleggio con o senza skipper delle barche, con prenotazione
delle stesse tramite 'contatto privato'. Dall'indagine sarebbe
emerso, così la Gdf, come questi circoli fossero profondamente
integrati nel tessuto economico e sociale cittadino, e come
"strumentalizzassero la loro veste associativa giuridica per
esercitare, nella realtà, una vera e propria attività
commerciale beneficiando indebitamente delle agevolazioni
fiscali previste per gli enti non commerciali". I militari hanno
quindi proceduto alla loro riqualificazione giuridica in enti
commerciali, dando il via all'iter per la revoca della
concessione demaniale di cui erano titolari, alla segnalazione
per l'eventuale ricalcolo dei canoni concessori, nonché
all'elevazione della sanzione amministrativa prevista dal Codice
della navigazione.
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