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Paleontologi in Perù per il cetaceo più pesante della preistoria

Paleontologi in Perù per il cetaceo più pesante della preistoria

E' di 40 milioni di anni fa. Gli scavi sono nel deserto di Ica

PISA, 11 ottobre 2024, 19:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nuova spedizione dei paleontologi dell'Università di Pisa nel deserto di Ica, in Perù, per ampliare lo scavo dove nel 2023 è stato ritrovato parte dello scheletro di un Perucetus colossus, cetaceo vissuto 40 milioni di anni fa che si stima possa esser stato l'animale più pesante mai esistito sulla Terra. Con un grande escavatore i ricercatori hanno ampliato l'area di ricerca rimuovendo parecchi metri cubi di roccia dalla collina, fino a giungere a circa un metro sopra lo strato fossilifero. In questo modo è stato creato un ampio terrazzo sul quale i paleontologi peruviani potranno lavorare con maggiore facilità, rimuovendo con martelli pneumatici gli strati di roccia che ancora celano il resto dello scheletro, incluso - sperano gli studiosi - il cranio da cui poter trarre indicazioni importanti.
    Alla spedizione hanno partecipato il professor Giovanni Bianucci, coordinatore, e paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra di Pisa (il professor Alberto Collareta, la dottoressa Giulia Bosio e il dottorando Francesco Nobile), insieme a geologi e micropaleontologi delle Università di Camerino e Milano Bicocca. Parte delle ricerche è stata svolta nell'ambito di un progetto Prin coordinato da Alberto Collareta.
    Nel 2023 il ritrovamento dei resti del gigantesco mammifero suscitò clamore mondiale al punto da venir considerato una delle tre scoperte scientifiche più straordinarie dell'anno. Il Perucetus aveva catturato l'attenzione non solo per le sue imponenti dimensioni - si stimano 20 metri di lunghezza - ma soprattutto perché potrebbe rappresentare l'animale più pesante mai esistito sulla Terra. La sua massa è stata stimata poter raggiungere le 340 tonnellate, quasi il doppio di quella della più grande balenottera azzurra.
    "Il prossimo passo è decisivo per nuovi indizi su come fosse fatto e di cosa si cibasse l'unico esemplare finora noto alla scienza di questo straordinario gigante marino di quasi 40 milioni di anni fa. I precedenti scavi per oltre dieci anni - spiega Bianucci - erano fortemente ostacolati dalle condizioni proibitive del sito. Il fossile era parzialmente sepolto in una collina situata in una delle zone più inaccessibili e inospitali del deserto di Ica e la roccia era dura". "La frammentarietà dello scheletro (13 vertebre, quattro costole e parte del bacino) - spiega Collareta - lascia molti interrogativi su morfologia ed ecologia di Perucetus e l'assenza del cranio e dei denti consente solo speculazioni sulla sua alimentazione: era erbivoro, come gli odierni lamantini, o uno spazzino che si nutriva di carcasse di vertebrati marini?".
   

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