"L'autorizzazione alla
fuoriuscita dalla Striscia di Gaza compete esclusivamente alle
autorità israeliane, le cui valutazioni sono insindacabili".
L'Unità di crisi del ministero degli Affari esteri e della
Cooperazione internazionale ha risposto con queste parole
all'appello dell'avvocato Alba Ferretti, volto al
ricongiungimento in Italia di alcuni nuclei famigliari
palestinesi, con riferimento in particolare al caso di Adam
Haytham Abed, un bambino di un anno e mezzo che si trova
intrappolato nella Striscia di Gaza insieme alla madre e ai
fratellini.
Suo padre Haytham, che invece vive a Firenze con il figlio
maggiore Mohammad hanno individuato l'ospedale pediatrico Meyer
come struttura sanitaria in grado di accogliere il piccolo
gravemente ferito dopo un bombardamento. "Comprendiamo le
esigenze di ricongiungimento di coloro che sono arrivati in
Italia con i familiari ancora nella Striscia - scrive il Maeci
in un'email indirizzata all'avvocato Ferretti, legale abruzzese
di riferimento della famiglia - e ne prendiamo debita nota. Al
momento i valichi di accesso ed uscita dalla Striscia,
utilizzati negli scorsi mesi per facilitare le evacuazioni di
minori palestinesi feriti e relativi accompagnatori, sono chiusi
sine die in ragione delle operazioni militari in corso. Non ci
sono pertanto le condizioni per avviare operazioni di soccorso
in un'area che resta ad elevatissimo rischio".
L'avvocato Ferretti, del foro di Bologna ma originaria di
Teramo, non nasconde la sua preoccupazione. "Questa situazione -
commenta - rischia di rivelarsi una condanna a morte per Adam,
già in possesso del diritto soggettivo al ricongiungimento in
virtù del nulla osta della Prefettura di Firenze e per molte tra
le persone dei sei nuclei familiari che assisto, che vivono
situazioni analoghe".
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