La prima pietra della nuova
bioraffineria Eni di Livorno è stata posta questa mattina
all'interno del cantiere di scavo delle fondazioni dell'impianto
che sarà realizzato all'interno del perimetro della raffineria
esistente. La bioraffineria di Livorno avrà un volume di
produzione di 500.000 tonnellate all'anno di carica, in linea di
massima per la produzione di Hvo, diesel di origine biologica
che potrà essere utilizzato nei mezzi tradizionali e soprattutto
attraverso la filiera logistica già presente in termini di
distribuzione di motori a combustione interna.
Alla cerimonia hanno partecipato i sindaci di Livorno e
Collesalvetti, Luca Salvetti e Sara Paoli, insieme a Giuseppe
Zaffarana, presidente del consiglio di amministrazione Eni,
Giuseppe Ricci, direttore trasformazione industriale di Eni e
Pietro Chèrié, direttore della raffineria Eni di Livorno.
"Vorrei esprimere tutto il mio orgoglio per questa giornata - ha
detto Zaffarana - in cui mi piace sottolineare alcuni aspetti. E
cioè che Livorno, città in cui è nata l'industria energetica
italiana, continua a essere protagonista anche per il futuro
cavalcando la transizione energetica che è in atto". Per
Zaffarana "questo lo fa appunto attraverso la prossima
bioraffineria in ordine alla quale mi preme sottolineare tre
aspetti: utilizzerà tecnologia di proprietà Eni, che significa
grande capacità di innovazione e ricerca, lo fa con un grande
attenzione al sociale tant'è che verranno salvaguardati tutti i
livelli occupazionali diretti e indiretti che sono attualmente
presenti a Livorno, e in terzo luogo sempre la città di Livorno
diventa protagonista con riguardo al 'piano Mattei', perché la
materia prima che sarà utilizzata in buona parte arriva dai
nostri agri-hub in Africa".
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