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Toscana riscopre la tradizione di merletto scomparso

Toscana riscopre la tradizione di merletto scomparso

Boom a corso per salvare secolare punto Tavarnelle, 50 iscritte

FIRENZE, 10 novembre 2024, 12:32

Redazione ANSA

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In Toscana rinasce la tradizione del ricamo del ''punto Tavarnelle'', speciale lavorazione di pizzo nata all'alba del '900 per iniziativa di una suora che insegnava l'arte del ricamo presso l'asilo di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze), luogo da cui prende il nome. Da quel momento, per anni, le sarte e le altre donne del posto si sono tramandate i segreti della realizzazione di questi capolavori in pizzo, ispirati alla natura, alla bellezza e all'armonia delle forme.
    Tale lavorazione artigiana nei decenni si è estesa ai territori circostanti e ha trovato consensi di mercato. Ma ora, senza ricambio generazionale, senza tramandare la conoscenza e la perizia di questa attività, il rischio di scomparsa è alto. Il Comune con l'agenzia formativa Chiantiform e associazioni hanno puntato a un rilancio per non far sparire questa particolare qualità di ricamo organizzando un nuovo corso (gratuito) per ricamatrici del 'punto Tavarnelle'. Il corso ha avuto successo, ben 50 le donne iscritte e di tutte le età.
    In cattedra tre esperte - Franca Conforti, Maria Canocchi e Vincenza Manfredi -, ossia le 'nonne' ultime eredi del punto Tavarnelle, attive ricamatrici e testimoni di una lavorazione che rischia di sparire con loro anche perché è molto ricercata e difficile. L'obiettivo del Comune è di utilizzare il corso per far riemergere dall'oblio questa tradizione e per dare un suggerimento al mondo delle imprese della moda per adottare questo ricamo. Durante il corso sono stati illustrati tutti i passaggi della lavorazione: come si faceva una volta, si parte da un foglio a più strati su cui vengono infilati i punti, seguendo il perimetro dei disegni tratteggiati a mano. Così rettangoli, quadrati, archetti e motivi floreali si incastrano armoniosamente per creare originali composizioni geometriche e figurative. Molti disegni originali, oggi, sono custoditi nel museo della Pieve di San Pietro in Bossolo e costituiscono un punto di riferimento di ricerca e studio.
   

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