In Toscana rinasce la tradizione
del ricamo del ''punto Tavarnelle'', speciale lavorazione di
pizzo nata all'alba del '900 per iniziativa di una suora che
insegnava l'arte del ricamo presso l'asilo di Tavarnelle Val di
Pesa (Firenze), luogo da cui prende il nome. Da quel momento,
per anni, le sarte e le altre donne del posto si sono tramandate
i segreti della realizzazione di questi capolavori in pizzo,
ispirati alla natura, alla bellezza e all'armonia delle forme.
Tale lavorazione artigiana nei decenni si è estesa ai territori
circostanti e ha trovato consensi di mercato. Ma ora, senza
ricambio generazionale, senza tramandare la conoscenza e la
perizia di questa attività, il rischio di scomparsa è alto. Il
Comune con l'agenzia formativa Chiantiform e associazioni hanno
puntato a un rilancio per non far sparire questa particolare
qualità di ricamo organizzando un nuovo corso (gratuito) per
ricamatrici del 'punto Tavarnelle'. Il corso ha avuto successo,
ben 50 le donne iscritte e di tutte le età.
In cattedra tre esperte - Franca Conforti, Maria Canocchi e
Vincenza Manfredi -, ossia le 'nonne' ultime eredi del punto
Tavarnelle, attive ricamatrici e testimoni di una lavorazione
che rischia di sparire con loro anche perché è molto ricercata e
difficile. L'obiettivo del Comune è di utilizzare il corso per
far riemergere dall'oblio questa tradizione e per dare un
suggerimento al mondo delle imprese della moda per adottare
questo ricamo. Durante il corso sono stati illustrati tutti i
passaggi della lavorazione: come si faceva una volta, si parte
da un foglio a più strati su cui vengono infilati i punti,
seguendo il perimetro dei disegni tratteggiati a mano. Così
rettangoli, quadrati, archetti e motivi floreali si incastrano
armoniosamente per creare originali composizioni geometriche e
figurative. Molti disegni originali, oggi, sono custoditi nel
museo della Pieve di San Pietro in Bossolo e costituiscono un
punto di riferimento di ricerca e studio.
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