Grande risposta
all'appello della Fondazione Isola d'Elba per radunare i
'donatori di memoria' chiamati a collezionare in unica
'piattaforma' condivisa gli archivi privati, gli album di
famiglia, le foto e gli audiovisivi. "Molte meritevoli
iniziative hanno salvato dalla dimenticanza i valori identitari,
materiali e immateriali, della comunità, raccogliendo e
conservando foto, testimonianze, pubblicazioni - ha dichiarato
la responsabile del progetto Patrizia Lupi - Non siamo i primi,
ma intendiamo mettere a disposizione di tutti un software che
possa dialogare con la rete locale, nazionale ed internazionale
degli istituti culturali. Ma soprattutto ci auguriamo che la
Fondazione possa essere volano e riferimento per gli Ets elbani
e per tutti colori che operano per il welfare culturale e
sociale dell'isola, creando sinergie in termini di risorse
economiche e know how".
L'AdMe-Archivio della Memoria Elbana, finanziato dall'Ue e
dal Mic, è un progetto della Fondazione Isola d'Elba, capofila,
nato dalla collaborazione con Italia Nostra e Infoelba e
sostenuto da numerosi ETS elbani. Dopo i saluti del sindaco
Tiziano Nocentini e del presidente della Fondazione Marco
Mantovani, la curatrice dell'archivio Angela Provenzali ha
mostrato a titolo di esempio alcune immagini provenienti da
collezioni private. Tra questi, La trasformazione del paesaggio
elbano dagli anni '50 ad oggi è stata evidente grazie alle
cartoline raccolte da Renzo Paoli e raccontate da Gisella
Catuogno, che ha descritto un'Elba ancora vivida nei ricordi
delle persone più anziane, quella delle grandi spiagge deserte e
delle pendici dei monti a terrazzamenti, ricoperte di vigneti.
Mario Ferrari dell'associazione Carlo D'Ego di Rio, ha mostrato
attraverso video d'epoca la vita nelle campagne di tutta l'isola
e le Feste dell'Uva in tempo di vendemmia. Antonio Arrighi ha
ricordato con altre immagini la vita contadina e il ruolo del
viticoltore sull'isola. "L'Archivio - ha precisato Angela
Provenzali - non ha solo la funzione di ricordare le nostre
radici ma quella di supportare una app con percorsi turistici e
un confronto fra il passato e il presente per invitare gli
ospiti dell'Isola ad immaginarla e a rispettarla prendendosi
cura della sua cultura e della sua gente". Gli studenti della
scuola Cerboni si occuperanno delle immagini attuali
rifotografando gli stessi scenari.
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