Dai campi scuola per bambini, gli
adolescenti e le famiglie alle innovazioni tecnologiche, come
l'essere stata la prima regione in Europa a permettere alle
persone diabetiche di leggere i dati sul livello del glucosio
nel sangue, in tempo reale, direttamente sul fascicolo sanitario
elettronico, semplificando il lavoro di diagnosi e definizione
dei percorsi di cura che spetta a medici e specialisti. In
occasione della giornata mondiale del diabete, che si celebra il
14 novembre, la Toscana ricorda le esperienze all'avanguardia
messe in campo per migliorare la qualità della vita dei
pazienti, circa 250mila pazienti in tutto il territorio
regionale (molti dei quali con pluripatologie ed elevato rischio
cardiovascolare), "spesso replicate da altre Regioni", si
spiega.
Sul fronte dell'innovazione tecnologica, si evidenzia dalla
Regione, sono già oltre tremila i diabetici che hanno colto
l'opportunità offerta di recente ed in grado di avere un
controllo costante del proprio stato di salute grazie ai dati
letti dal proprio sensore di rilevamento di glucosio ed
importati nel fascicolo sanitario elettronico. L'esperienza, la
prima in Europa, è stata premiata dall'Osservatorio sanità
digitale del Politecnico di Milano per la categoria 'Soluzioni a
supporto del percorso del cittadino'. Tra le iniziative che
migliorano la qualità della vita delle persone diabetiche anche
i campi scuola diabete che la Regione Toscana organizza per
ragazze e ragazzi dai 10-13 anni ai 14-17, con alcuni
adolescenti più grandi a far da tutor, i campi per famiglie con
bambini che soffrono di diabete (genitori e figli insieme) ed un
campo per tutor, rivolto a 12-15 ragazze e ragazzi adolescenti.
"Luoghi e momenti dove imparare ad eseguire il controllo della
glicemia, a riconoscere per tempo e gestire eventuali scompensi
acuti, a somministrare dove necessario l'insulina. Per fugare
timori dei genitori e dei ragazzi e sviluppare autostima e
responsabilizzazione" si spiega.
"La nostra organizzazione e i risultati clinici conseguiti
sono un esempio per tutta la comunità diabetologica nazionale.
Con la rete diabetologica regionale, che garantisce equità di
cura alla persone attraverso il servizio sanitario pubblico, non
lasciamo indietro nessuno", osserva il governatore toscano
Eugenio Giani. "Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver
adottato e un modello di gestione integrata del diabete,
mettendo al centro il paziente e puntando su un approccio
multiprofessionale e digitale - ricorda l'assessore al diritto
alla salute Simone Bezzini -. Un percorso che negli anni ha
portato a definire protocolli diagnostico-terapeutici condivisi
su tutto il territorio regionale, fino alla costituzione della
rete della patologia diabetica. Tutte iniziative che hanno
permesso di migliorare la qualità della vita delle persone
diabetiche facendo anche da apripista in Europa, come nel caso
della sincronizzazione dei sensori per la misurazione del
glucosio con il fascicolo sanitario elettronico".
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