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Pedale rosso, a Firenze in bici per i diritti delle donne

Pedale rosso, a Firenze in bici per i diritti delle donne

Giani: 'Pedaliamo insieme per la libertà e la parità di genere'

FIRENZE, 17 novembre 2024, 13:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pedalare per i diritti. E' quanto accaduto stamani a Firenze in occasione di 'Pedale rosso', pedalata per i valori di uguaglianza e parità di genere nata da un'idea di Marianella Bargilli con il supporto del campione del mondo di ciclismo Paolo Bettini, AtCommunication, VeloEtruria Pomarance e Tuscany Love Bike, e svoltasi per La Toscana delle donne. Sfidando la pioggia, la manifestazione è partita da piazzale del Re alle Cascine per arrivare poi in piazza Duomo: tra partecipanti il presidente della Toscana Eugenio Giani, la ciclista afghana Yuldoz Hashimi insieme ad Alessandra Cappellotto, ex campionessa di ciclismo, adesso in pista con l'associazione sportiva Road to Equality, e la capo di Gabinetto Cristina Manetti.
    "Dobbiamo declinare il contrasto alla violenza e ai femminicidi - ha detto Giani alla partenza - cercando di creare sensibilità su tutti i piani. Lo sport e l'attività motoria aiutano a mettere al centro della nostra battaglia e del nostro impegno il ruolo della donna, che merita di essere valorizzato in ogni suo aspetto. In questo ambito la donna riesce sempre più ad affermare la propria identità ed il proprio contributo alla comunità. Quando però ci accorgiamo che in Italia, su 49 Federazioni sportive, soltanto una è presieduta da una donna, diventa logico reclamare il proprio spazio perché in grado di dare un contributo fondamentale. È anche grazie a questi passi che si abbattono stereotipi e si creano le condizioni verso l'eliminazione di soprusi e violenze". "Il tempo non ci ha voluto molto bene - ha detto poi Cristina Manetti - ma noi siamo resistenti, del resto questa è una battaglia. Devo ringraziare Paolo Bettini e Marianella Bargilli che hanno ideato questa iniziativa alla quale partecipano due campioni mondiali di ciclismo, oltre a Paolo anche Alessandra Cappellotto, e una campionessa nella vita, Yuldoz Hashimi, che da qui invia il proprio messaggio di libertà a tutte le donne nel mondo, non soltanto in Afghanistan. Il nostro viaggio continua e prosegue, sperando che sempre più persone possano raccoglierlo e rilanciarlo". "Vengo dall'Afghanistan - ha detto Yuldoz Hashimi - un paese dove non c'è libertà per le donne", "la cosa che tutti voi potete fare è mostrare il nostro messaggio agli altri.
    Non dobbiamo stare zitti per quello che i talebani stanno facendo in Afghanistan". "L'iniziativa 'Pedale rosso' è nata dalla passione che ho per lo sport - le parole di Bargilli - in particolare il ciclismo, che ho voluto far diventare un simbolo della libertà, dell'unione, della condivisione. Sono un'attrice e oggi, pedalando con altre persone, mi sembra proprio di realizzare uno spettacolo dal vivo. Pedale rosso non si ferma: questo simbolo, così come la scarpetta rossa, continuerà a essere utilizzato per manifestare le nostre intenzioni". Pedale rosso è un'iniziativa nata "grazie alla mia compagna, Marianella Bargilli", ha poi aggiunto Bettini rivendicando invece l'intuizione del nome: "Il rosso ricorda la lotta e anche il sangue, purtroppo, delle violenze".
    I partecipanti alla pedalata sono poi arrivati alle 12.30 in piazza uomo dove ad accoglierli hanno trovato 'L'Attesa', installazione luminosa di Marco Lodola realizzata per la Toscana delle donne.
   

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