Assumere detenuti
per offrire loro una seconda possibilità, ma anche per dare un
contributo alla vita sociale del territorio in direzione
dell'inclusione. Questo l'invito rivolto ai colleghi
imprenditori edili di Massa, ma non solo, da Roberto Biancolini,
vicepresidente di Ance Toscana Costa, l'Associazione dei
costruttori edili di Confindustria delle province di Massa
Carrara e Livorno, in una conferenza stampa al carcere di Massa.
All'incontro coi giornalisti hanno partecipato la direttrice
della Casa di reclusione Antonella Venturi, la responsabile
dell'area educative dell'istituto Elena Ghiloni ed il referente
per la Toscana di Seconda Chance, Stefano Fabbri, l'associazione
che si occupa di inserimento lavorativo di persone in esecuzione
penale.
Il vicepresidente Biancolini ha anche posto l'accento sulle
difficoltà delle imprese del settore a reperire manodopera sul
mercato del lavoro 'tradizionale', che l'assunzione di detenuti
con regolare contratto di lavoro può contribuire a superare
offrendo una duplice opportunità: ai detenuti per favorire il
loro reinserimento e alle imprese in cerca di maestranze.
L'imprenditore Andrea Biancolini, titolare di Tecnopali
Apuana, ha raccontato l'esperienza della sua azienda che ha già
assunto un detenuto ed è in procinto di assumerne un altro:
"Abbiamo svolto dei veri e propri colloqui di lavoro con i
reclusi selezionati dal carcere, trovando un clima di grande
collaborazione dell'istituto e un'autentica voglia di riscatto
da parte dei detenuti. L'assunzione di persone in detenzione
consente anche di usufruire di un credito d'imposta attraverso
la legge Smuraglia, ma non è per questo che abbiamo compiuto la
nostra scelta: delle facilitazioni abbiamo appreso solo dopo. La
cosa più importante è quella di superare il pregiudizio", ha
aggiunto invitando gli imprenditori a fare altrettanto.
La direttrice Antonella Venturi e la responsabile
dell'area educativa Elena Ghiloni hanno spiegato come, a fronte
delle imprese che intendano assumere, lo staff del carcere sia
in grado di compiere una valutazione precisa sulle singole
persone: "Non consentiamo certo che possa essere candidabile un
detenuto a caso, ma serve un'accurata osservazione, oltre al
riscontro della loro situazione giuridica per poter essere
ammessi al lavoro esterno", cioè di uscire la mattina per
recarsi al lavoro e rientrare poi in carcere a fine giornata
dietro la responsabilità della direzione o del magistrato di
sorveglianza.
Infine i dati del Cnel citati da Seconda Chance secondo i
quali 6 detenuti su 10 della popolazione carceraria italiana è
già stato in carcere almeno una volta in precedenza, indicando
quindi una recidiva del 60%, mentre tra i detenuti che trovano
lavoro nel corso della reclusione la stima del Cnel è che la
possibilità di tornare a compiere reati sia del 2%.
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