/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La Madonna del Baldacchino di Raffaello tornata a Palazzo Pitti

La Madonna del Baldacchino di Raffaello tornata a Palazzo Pitti

E' stata riposizionata in sala di Saturno con altri capolavori

FIRENZE, 27 novembre 2024, 12:31

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Madonna del Baldacchino di Raffaello Sanzio torna a casa. L'opera, una pala imponente, è stata in 'tour' da oltre un anno e ora è di nuovo visibile alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze, riposizionata nella Sala di Saturno insieme agli altri capolavori dell'artista urbinate. Era andata anno in esposizione nel Duomo di Pescia, sua 'casa' per quasi un secolo e mezzo tra il '500 e il '600 e, prima e dopo qiesta permanenza, la pala era stata all'Opificio delle Pietre Dure per indagini diagnostiche.
    La Madonna del Baldacchino (1506-1508) è un olio su tela che appartiene al periodo fiorentino di Raffaello e dal 1828 il suo posto è la Galleria Palatina, anno di apertura al pubblico della galleria stessa. E' fra le opere identitarie del museo nella reggia granducale, insieme ad altri capolavori di Raffaello come la Madonna della Seggiola, la Madonna del Granduca e la Visione di Ezechiele, conservate nello stesso ambiente, che tradizionalmente viene considerato lo scrigno delle opere del genio urbinate. Tra gli altri dipinti di Raffaello, custoditi nella stessa sala, vi sono anche i tre splendidi ritratti di Francesco Maria della Rovere, di Fedra Inghirami e del Cardinale Bibbiena.
    Grazie alla testimonianza di Giorgio Vasari sappiamo come Raffaello avesse ricevuto la commissione del dipinto dalla famiglia Dei, titolare di una cappella nella chiesa di Santo Spirito. Chiamato a Roma nell'autunno del 1508 da Papa Giulio II che gli affidò la decorazione dei suoi appartamenti in Vaticano (oggi noti come le Stanze di Raffaello), l'Urbinate lasciò incompiuta la pala per i Dei che dunque non raggiunse mai la chiesa e fu rimpiazzata nel 1522 dalla Sacra Conversazione di Rosso Fiorentino, anch'essa oggi esposta nella Galleria Palatina. Dopo la morte di Raffaello (o forse anche prima), la Madonna del Baldacchino fu acquistata da Baldassarre Turini, potente segretario di Leone X e datario apostolico, grande amico di Raffaello di cui fu pure esecutore testamentario, appartenente a una delle famiglie più in vista di Pescia, che la destinò alla cappella della sua famiglia nella Cattedrale della sua città natale. Qui rimase fino al 1697, anno nel quale fu comprata dal Gran Principe Ferdinando de' Medici, figlio del granduca Cosimo III ed erede granducale.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza