Le quattro lastre dipinte intere
datate alla fine del VI secolo a.C., recuperate a Cerveteri nel
2019 dalla guardia di finanza e rivelatesi capolavori dell'arte
etrusca, sono al centro della mostra 'Visioni di miti e riti
etruschi a Firenze' al Museo archeologico nazionale di Firenze,
a cura di Daniele Federico Maras, aperta fino al 7 aprile 2025.
Le opere erano state recuperate nel corso di un'operazione di
contrasto al commercio clandestino di reperti archeologici: la
loro superficie è stata danneggiata dai maldestri tentativi di
pulizia dei ladri d'arte che le hanno strappate al loro
contesto.
Delle quattro lastre in terracotta, la prima rappresenta il
duello fra Achille e Pentesilea; la seconda, a giudizio degli
studiosi, può rappresentare Apollo che insegue Artemide, ma
anche la vergine cacciatrice Atalanta sfidata alla corsa dal suo
futuro sposo Melanione; la terza, il giudizio di Paride; la
quarta, due aruspici etruschi al lavoro. A esse si aggiunge
un'altra recente acquisizione, il 'Viaggiatore etrusco': un
frammento di lastra dipinta, databile intorno al 500 a.C., che
conserva il profilo di un giovane dalla ricca acconciatura in
tenuta da viaggio.
"Siamo certi che in questa fase cronologica - ha detto Maras
- gli edifici che erano decorati da queste lastre erano per lo
più edifici pubblici, soprattutto templi e santuari. Si tratta
di un rivestimento delle pareti che normalmente, nell'antichità
etrusca, erano realizzate con materiali deperibili e quindi
dovevano essere protette. Nella maggior parte dei casi le
protezioni realizzate in legno sono andate perdute
completamente, ma a Cerveteri per un periodo limitato tra la
metà del VI secolo e la metà del V secolo avanti Cristo è andato
di moda realizzare delle lastre di terracotta che sono dei veri
capolavori di tecnica e di pittura".
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